Cronaca

La struttura di via Rolla era stata al centro di molti fatti di cronaca, il gestore Luciano Alessi, "peccato, noi ci abbiamo provato in tutti i modi"
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di Michele Varì

GENOVA - Chiude il discusso centro di accoglienza per minori stranieri non accompagnati di via Rolla a Cornigliano.

Dopo due anni i gestori della struttura del gruppo Alessi, con grande esperienza in strutture per anziani, hanno deciso di non proseguire l'attività che era diventata poco conveniente e assai delicata visto i tanti incidenti e reati avvenuti nei due piani del centro.

A conferma della difficoltà della gestione anche l'ultimo atto: stamane gli ultimi sette minori ospitati hanno inscenato una protesta perché rifiutavano il trasferimento in altre strutture. Alla fine sono stati convinti e la situazione è rientrata. In passato nel centro di via Rolla c'erano stati arresti, incidenti e risse.

Luciano Alessi, l'amministratore della struttura, fa sapere che l'esperienza di via Rolla non avrà seguito, come a dire meglio fare business con gli anziani delle Rsa e non con i minori stranieri non accompagnati.

Poi aggiunge: "Abbiamo provato in ogni modo a portare avanti il progetto, ma siccome il nostro era un centro di prima accoglienza dove venivano alloggiati i ragazzi appena arrivati in Italia, abbiamo avuto molte difficoltà. Difficoltà come quelle di fare rispettare gli orari, i ragazzi infatti invece di rientrare entro le 21 spesso facevano le ore piccole e minacciavano gli educatori o i portinai che provavano a fare rispettare le regole. Ad accentuare i disagi anche il fatto che spesso venivano inviati in via Rolla ragazzi che avevano commesso reati gravi ma che non potevano stare in galera perché minori".

"Noi abbiamo provato anche a separare i due piani - spiega Alessi -, inserendo i minori meno turbolenti in un piano e gli altri nell'altra parte della struttura, in modo che i ragazzi che la mattina andavano a scuola non fossero disturbati, ma è stato tutto inutile".

Come detto tra le cause della chiusura del centro anche l'aspetto economico: sino ad oggi per ogni minore ai gestori venivano dati dal Comune di Genova 75 euro per ogni ragazzo, ora la prospettiva era quella di vedersi rimborsare solo 45 euro dalla prefettura. Ma con quella cifra non si possono garantire tutti i servizi che giustamente è necessario per assistere e aiutare quei ragazzi a integrarsi e avviare un percorso educativo, scolastico o di lavoro".

Aperto ai tempi del covid per ospitare i marittimi di Msc in quarantena, il centro di Cornigliano è stato riciclato come centro per minori stranieri non accompagnati con il boom di ragazzi in arrivo negli ultimi annni dal nord Africa, soprattutto dall'Egitto, e dall'Albania. Ora il gestore dovrà fare fronte anche ai tanti danni alla struttura: "Per rimetterla in ordine serviranno circa 150 mila euro - spiega ancora Alessi - senza contare le spese sostenute nei due anni per sostituire i tanti arredi distrutti. Insomma noi ci abbiamo provato, ma l'esperienza con i minori si è rivelata molto, troppo complicata".

Alessi conclude con un monito: "Gestire questi ragazzi è arduo anche per l'eccessiva permissivismo, se un ragazzo sbaglia o commette dei reati non gli si fa nulla, male che vada viene denunciato e torna con gli altri. Nessuna punizione, all'estero invece se un ragazzo non rispetta gli orari per due volte viene allontanato e si ritrova a dormire in strada, qui a Genova i ragazzi sono consapevoli che nessuno li punisce".

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