GENOVA- Matteo sogna di fare l'ingegnere meccanico, Gabriel vuole entrare nell'accademia navale e navigare, Samuel, punta l'università e il mondo dell'economia per fare l'investitore, Leonardo, desidera lavorare subito, tutti sono felici di rivedere i compagni di classe.
E' agrodolce il primo giorno di scuola degli studenti della quinta M dell'istituto tecnico tecnologico Galilei, che fa parte del grande plesso scolastico di piazza Sopranis, a Di Negro, che comprende anche il tecnico economico Einaudi e il professionale commerciale Casaregis, una cittadella con 160 insegnanti e 1300 studenti di cui il 30% con origini straniere, come rimarca la dirigente Rosella Monteforte, che sottolinea come uno dei compiti principale dell'istituto è l'inclusione e l'integrazione. e
La dirigente rimarca il punto forte della scuola, che ha registrato un boom di iscrizioni: "qui i neodiplomati trovano quasi sempre un lavoro e a volte le richieste delle aziende, soprattutto per il Galilei, sono superiori al numero degli studenti".
La ripresa delle lezioni riporta di attualità il dibattuto tema dei cellulari in classe, il prof di meccanica del Galilei Peruzzotti ammette che quella contro l'uso dei telefonini è una lotta continua, "i ragazzi da quando esistono i cellulari sono più distratti e hanno maggiori difficoltà di scrittura. Noi abbiamo solo un modo per dissuaderli: i voti in condotta, di solito dopo un brutto voto tutti capiscono e stanno molto più attenti dall'usare il telefonino in classe".
IL COMMENTO
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