Cronaca

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di Annissa Defilippi

"Il suo conto è a rischio, ci dica il pin del bancomat". Dietro all'apparente soluzione di un problema, c'era la truffa. Un 63enne residente a Pegli ha perso 10mila euro seguendo le indicazioni di presunti dipendenti della sua banca. La prima chiamata dei malfattori alla vittima arriva da un numero di cellulare, risultato poi intestato a un soggetto inesistente verosimilmente con la compiacenza di alcuni gestori. Nella telefonata viene richiesto di aggiornare il pin per questioni di sicurezza seguendo una voce registrata e il signore legge i numeri come richiesto. Alcuni giorni dopo il telefonino squilla da un numero fisso, che la polizia scoprirà poi essere allacciato a un modem mobile a Modena, questa volta i truffatori spiegano al "cliente" di spedire la tessera perché clonate e forniscono il fittizio indirizzo della banca, in realtà un edificio popolare nel modenese dove avevano trovato alloggio i truffatori. Il gioco è fatto. Non passa molto tempo e l'uomo si reca nella sua filiale scoprendo l'ammanco sul conto. La procura ha avviato un'indagine a carico di ignoti. Un fenomeno, quello delle truffe, che sta crescendo in maniera esponenziale con criminali sempre più “raffinati” che ormai utilizzano tutti gli accorgimenti messi a disposizione spesso riuscendo a svuotare i conti di ignari malcapitati utenti.

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