ARENZANO - Tragedia questa mattina sulla A10 tra Varazze e Arenzano, al km 22. Il bilancio è di un morto e un ferito.
Si chiamava Kamal Mziuoira aveva 30 anni e abitava a Borghetto Santo l'uomo morto questa mattina in autostrada. Ferito il suo compagno di viaggio. Secondo le prime ricostruzione della polizia stradale, nessuno dei due indossava le cinture di sicurezza. Intorno alle 8,10 un furgone con a bordo due persone si è ribaltato sull'asfalto bagnato all'altezza di Cogoleto sulla carreggiata verso Genova. Entrambi gli operai, entrambi marocchini, sono stati sbalzati dal mezzo, ancora da chiarire se dal finestrino o dal parabrezza, facendo un volo di diversi metri.
Sul posto le pattuglie della polizia stradale, i vigili del fuoco, il personale sanitario del 118 e quello di Autostrade per l'Italia. Dai soccorritori è stato subito richiesto l'intervento dell'elisoccorso ma per uno dei due uomini non c'è stato nulla da fare. L'elicottero ha trasportato in codice rosso l'altro operaio, di 36 anni, all'ospedale San Martino di Genova in condizioni gravissime.
Il tratto è stato chiuso al traffico per diverse ore e si sono registrati fino a 4 km di coda in direzione Genova. La riapertura è avvenuta in modo graduale: la prima corsia è stata liberata intorno alle 12,10, dopo che le auto incolonnate sono state fatte uscire dal tratto rimasto chiuso.
Durante la chiusura del tratto l'entrata consigliata verso Genova è stata quella di Arenzano mentre l'uscita consigliata provenendo da Ventimiglia è quella di Varazze, ma solo per i mezzi privati. I camion devono infatti rimanere sull'autostrada, così da evitare l'intasamento dello stretto tratto di Aurelia di Cogoleto. Forte traffico anche sull'Aurelia, in entrambe le direzioni.
"Un'altra tragedia sul lavoro in Liguria: un operaio è morto e un altro è rimasto gravemente ferito in un incidente in autostrada. Non conosciamo ancora la dinamica, che sarà accertata dalle autorità, ma certamente si tratta di un'altra croce nera che si aggiunge alle altre 14 del 2024. In totale 15 persone che non sono tornate alle loro famiglie dopo il turno di lavoro in soli nove mesi e mezzo". Così Luca Maestripieri, segretario generale Cisl Liguria.
"Vogliamo stringerci alla famiglia dell'operaio morto in autostrada, ma vogliamo anche dire con forza che il cordoglio e le parole di circostanza non bastano, perché sono un mantra ripetuto senza che alle parole facciano seguito i fatti - prosegue Maestripieri -. È assolutamente necessario imporre controlli più numerosi e puntuali, bisogna rinforzare la prevenzione a aumentare la formazione. Serve che finalmente istituzioni, imprese e sindacati si uniscano per creare un sistema che veramente fermi questa strage".
"È evidente che, come dimostrano queste tragedie, le questioni legate a salute e sicurezza sul lavoro non sono una priorità per il nostro Paese - spiega Igor Magni, segretario generale della Cgil -. La denuncia – inascoltata - della mancanza di risorse per attività ispettiva e controlli, la carenza ad ogni livello di personale preposto alla sicurezza, la sottovalutazione dei percorsi formativi in molti casi vissuti come ostacolo alla stessa attività lavorativa, insieme spesso all’età avanzata dei lavoratori coinvolti, producono situazioni in cui il lavoro diventa non sicuro".
IL COMMENTO
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