Cronaca

In poco tempo il piano terra è diventato una distesa di materassi e sono iniziate le trattative con il recluso, durate circa due ore con il supporto dei vigili del fuoco al fine di farlo desistere dal suo gesto
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GENOVA - Ancora caos nel carcere di Marassi a Genova dove ieri un detenuto si è arrampicato sullo storico crocifisso di Gesù fino al quarto piano e ha minacciato di lanciarsi.

Immediatamente la polizia penitenziaria di sorveglianza ha dato l'allarme, il piano terra è diventato una distesa di materassi e sono iniziate le
trattative con il recluso, durate circa due ore con il supporto dei vigili del fuoco al fine di farlo desistere dal suo gesto.

L'uomo, italiano in carcere per rapina e con fine pena a gennaio 2025, è stato così salvato. Nel frattempo sempre gli agenti della penitenziaria salvavano un altro uomo, questa volta presso le aule del Tribunale di Genova, dove un detenuto ha provato a togliersi la vita tagliandosi la gola con una lametta. La polizia è riuscita bloccarlo in tempo e a portarlo immediatamente all'ospedale dove il detenuto è stato ricucito e salvato

"Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio - denuncia il segretario generale del sindacato della polizia penitenziaria Fabio Pagani -, farebbe bene a interessarsi compiutamente alle questioni carcerarie al di là degli aneddoti che ama raccontare, i quali probabilmente non a caso ricordano soprattutto momenti di torpore, e, unitamente a tutto il Governo Meloni, dovrebbe prendere compiutamente atto della strisciante emergenza penitenziaria varando un decreto legge per metterle in sicurezza, cominciando dal rafforzamento della Polizia penitenziaria. Parallelamente, inoltre, il Parlamento dovrebbe approvare una legge delega per riforme strutturali che reingegnerizzino il sistema d’esecuzione penale, rifondino il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e riorganizzino il Corpo di Polizia penitenziaria".