GENOVA - Lo storico farmacista della Maddalena Roberto Torelli quando vede il parroco della chiesa allontanarsi in bicicletta di fronte al suo negozio lo indica e dice a mo' di complimento "qui i parroci sono tutti tosti, come noi farmacisti, addestrati a stare in prima linea...".
Lavorare e vivere nella città vecchia è ancora un'esperienza da emozioni forti. Lo si intuisce dalle parole di Torelli che da 47 anni gestisce la farmacia di piazza della Maddalena: "Adesso rispetto agli anni '80 la situazione è un po' più tranquilla, almeno dal punto di vista della tossicodipendenza. Anche se noi siamo in un'oasi felice, lontani dalla casbah che comincia più avanti e di notte siamo chiusi".
Il farmacista ricorda che quella fetta di città vecchia degradata è a due passi da via Garibaldi e a 100 metri dal Comune. "Ma qui nessuno ha mai fatto niente per noi" denuncia senza ma alzare la voce. "Le prostitute? Non danno nessun fastidio, anzi sono le uniche che pagano regolari e i preservativi non li comprano qui perché hanno un mercato parallelo, in farmacia comprano altre cose e comunque sono regolarissime, non abbiamo mai avuto problemi con loro". Omette, o dimentica, però il farmacista che le donnine molti preservativi li acquistano da un distributore automatico che, trapela, per fortuna pare gestito proprio dalla farmacia Torelli.
Il racconto del farmacista, che vive da sempre ad Albaro, torna ai tempi duri degli anni '80 e ai tossicodipendenti dell'eroina: "Allora, ai tempi dell'insulina, si vendevano anche 1500 siringa al giorno, ora va il crack e le droghe sintetiche". E in quegli anni, quando le rapine e le aggressioni, anche nella sua farmacia, Torelli era stato costretto a fare un patto con i pusher per chiedere rispetto, "c'era troppa violenza, venivano, rubavano, aggredivano mia moglie, arrivai a minacciarli che non avrei più venduto siringhe, capirono e mi restituirono la merce rubata e da quel giorno ci rispettarono, perché se non avessi venduto le siringhe avrei stravolto la mappa dello spaccio, i consumatori compravano qui perché trovano anche le siringhe".
Storie di altri tempi, anche se il degrado, l'abbandono alla Maddalena con le tante saracinesche abbassate è evidente. La vita lì, sembra ruotare attorno al mercato dei bassi a luci rosse, e ad alcune gemme, come il bar dei fratelli Nadotti che non vende alcolici, produce un suo caffè ed è metà continua di turisti che giungono lì grazie alle suggestive recensioni on line.
Torelli che ama il suo lavoro e il suo negozio, una caratteristica farmacia storica del 1600 per anzianità seconda solo a quella dei frati di di Sant'Anna, conclude con una dichiarazione d'amore per la Maddalena: "Sono quasi alla pensione, andrano avanti i mie figli, ma è stato bello lavorare per 47 anni in questo angolo del centro storico".
IL COMMENTO
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