GENOVA -Ha rischiato l'arresto, come previsto se si detengono esplosivi, nello specifico due bombe a mano della prima e della seconda guerra mondiale, Marco, cinquantenne, muratore che invece e se l'è cavata con una denuncia per il possesso di due ordigni bellici, ma che di certo ha perso la casa popolare di via Loria, al Biscione di Quezzi, dove è cresciuto e da dove è stato sfrattato dalla polizia locale perché moroso da anni.
Proprio durante lo sfratto esecutivo gli agenti hanno visto i due ordigni nell'abitazione e hanno lanciato l'allarme agli artificieri: sul posto gli esperti della polizia di stato, che però non sono potuti intervenire perché per i residuati bellici la competenza è degli artificieri dell'esercito del 32° Reggimento Genio Guastatori della Brigata Alpina “Taurinense” di Fossano, Cuneo, che poi sono arrivati e hanno prelevato e messo in sicurezza gli ordigni.
A evitare l'arresto al cinquantenne che deteneva i due ordigni oltre al fatto che si tratta di una persona che lavora senza problemi con la legge, anche la testimonianza di un amico sui vicino di casa, Agostino Domenico, che ha confermato davanti ai microfoni di Primocanale e agli stessi agenti della locale che il nonno di Marco, deceduto da anni, era molto appassionato di armi e altri oggetti bellici, che custodiva in un bacheca, di fatto avallando la versione del muratore, "queste bombe l'ho trovate nella casa eredita dai genitori e ancora prima da mio nonno, pensavo fossero innocue, disinnescate".
A causa dell'intervento della polizia locale, la polizia di stato e i pompieri in via Loria, coordinati dal magistrato di turno Marcello Maresca, il traffico nella parte più alta del Biscione, è stato bloccato sino alle 13.50.
IL COMMENTO
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