Gli abitanti di Albaro prendono le distanze da chi ha strappato il cartellone di inizio dei lavori e lanciano l'appello a Fantantonio Cassano di sospenderli sino al pronunciamento del Tar del 29 gennaio, a cui si sono rivolti per bloccare la costruzione dei tre campi da padel, in ballo ci sono i 40 alberi ad alto fusto dell'area.
Un centro padel indoor
Poi se i giudici gli daranno ragione, i cittadini non ostacoleranno il progetto dell'ex calciatore, da sempre appassionato di padel e che ha acquistato un boschetto abbandonato fra le pieghe di via Pisa e via Livorno, per costruire un centro padel indoor, tre campi, con un po' di verde.
Timori per il cemento nel rio Parroco
Ad Albaro si infiamma la sfida del padel. Per dire no al taglio degli alberi e la sparizione di quell'area verde trenta famiglie hanno formato un comitato, il loro portavoce è Carlo Polese, un informatico in pensione che fa notare che nell'area scorre anche un corso d'acqua, il rio Parroco.
Abitanti aspettano il Tar
"Abbiamo presentato ricorso al tribunale amministrativo della Liguria per bloccare un progetto che cancellerebbe un bosco di 40 alberi e potrebbe creare problemi idraulici visto che prima che l'area venisse declassata per permettere la costruzione qui non si poteva neppure stazionare".
Fantantonio: "Sono autorizzato, vado avanti"
Antonio Cassano invece parla dai social svelando di avere presentato denuncia ai carabinieri per il danneggiamento del cartellone. “E’ una vergogna perché ho tutte le autorizzazioni per andare avanti, ma io non mi fermo”.
La decisione il 29 gennaio
Neppure gli abitanti, però, sostiene Polese, si fermeranno, e sono convinti che riusciranno a bloccare il progetto: "I giudici - dice Polese - dovranno decidere se avvallare o no una cementificazione che cancella una delle poche aree verdi di Albaro".
IL COMMENTO
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