Cronaca

Due tumori lo hanno costretto a smettere di lavorare, da lì lo sfratto e l'indigenza: "Mi sento già morto"
1 minuto e 29 secondi di lettura
di Michele Varì

 

Quella di Giuseppe non è la storia di una persona con dipendenze o che ha commesso reati, ma l'incubo di una persona normale, una brava persona di 65 anni che ha rischiato di finire sulla strada e che solo grazie all'impegno dei volontari del Sunia, il sindaco inquilini della Cgil, e di un assiste sociale ha trovato una casa popolare nel nulla del Cep di Pra'.

Una storia di ordinaria indigenza di un uomo arrivato dalla Sicilia con i genitori quando era bambino e che per tanti anni lavorando sodo nei cantieri, rischiando la vita dall'alto, da ponteggiatore, aveva pensato di avercela fatta. Uno stipendio decente che permetteva di vivere a lui e alla moglie, senza esagerare, ma di respirare. Di andare al supermercato senza l'ansia di confrontare il suo carrello vuoto con quelli pieni degli altri. Ma guai a illudersi se non hai un paracadute o santi in paradiso, lui, per quel maledetto vizio di fumare, è arrivato a fumare tre pacchetti di sigarette, ha poi scoperto di avere due tumori ai polmoni.

Lì è caduto, perché senza un lavoro e con una pensione di invalidità irrisoria, è caduto e si è ritrovato all'improvviso povero, lui che povero non era mai stato.

Come ammette ora con gli occhi lucidi, quasi sul punto di piangere in questa giornata fredda che lassù, nel niente del Cep, sembra gelare anche l'anima, "io sono già morto, sussurra Giuseppe senza perdere mai la sua dignità.

 

L'intervista a  Giuseppe va in onda stasera alle 22.30 su Primocanale, ma è già visibile sui social di Primocanale, su sito, nel banner dedicato a Michè, e su Facebook e Instagram.Ecco gli orari del resto della settimana:
Mercoledì: 15:00
Giovedì: 17:30 - 20:35
Venerdì: 17:00
Sabato: 08:15 - 18:35 - 20:15
Domenica: 09:30 - 12:30 - 17:25 - 23:15

Lunedì: 17:00 - 20:35
Martedì: 07:30 - 17:30

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