Si chiamava Marco Benvegnù il 57enne morto durante un corso di aggiornamento per istruttori di spinning nel centro sportivo del Lido, nel quartiere di Albaro. Benvegnù abitava a Torino, era uno sportivo che amava non solo l'indoor cycling, per cui era molto conosciuto in tutto il nord Italia e di cui era diventato poi insegnante iscritto alla Federazione Italiana Biking e Fitness, ma anche la bicicletta e le passeggiate in montagna.
Cosa è successo
Stando a quanto appreso, il 57enne stava facendo spinning sulla bici, quando improvvisamente si è accasciato a terra. I presenti hanno cercato di aiutarlo e hanno allertato i soccorsi. Sul posto è intervenuta un'ambulanza della Croce Bianca Genovese e l'automedica ma dopo 45 minuti di massaggio cardiaco, purtroppo, i soccorritori hanno dovuto dichiarare il decesso.
L'attività sportiva è controllata
Una vera tragedia quella che ha colpito la comunità sportiva dello spinning, c'è però da precisare che "un istruttore - come era Marco -, per fare l'istruttore deve avere una preparazione fisica importante e il certificato medico sportivo sempre con sé". A spiegarlo è Paola Manerba, master trainer di Group Cycling. " Purtroppo si può morire in qualsiasi situazione. Non solo facendo spinning, ma anche facendo pallavolo o calcio. Bisogna far capire che fare una visita medico sportiva è una forma di prevenzione, così come lo è fare attività fisica. Lo spinning è una attività che è controllata e infatti si lavora sempre con il cardiofrequenzimetro addosso. È persino capitato che un nostro collega abbia mandato dal cardiologo un cliente dopo una sessione per dei controlli e subito dopo è stato stoppato".
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