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Si svolge oggi, lunedì 3 marzo nel carcere di Marassi a Genova l'interrogatorio di garanzia di Giuseppe Vadalà, il parrucchiere e allevatore 53enne di Sestri Levante che giovedì scorso a Castiglione Chiavarese ha sparato al vicino di casa Matteo Bo, 52enne per una lite sui confini delle rispettive proprietà. Il pubblico ministero Daniela Pischetola chiederà la detenzione per i capi di imputazione di tentato omicidio e porto abusivo di pistola, in quanto anche se regolarmente denunciata l'arma non poteva essere portata fuori casa.
Indagini in corso, una telecamera avrebbe ripreso tutto
Il difensore Angelo Paone del foro di Genova nominato dall'imputato valuterà la linea difensiva anche alla luce delle ultime indagini dei carabinieri che stanno visionando i filmati di una telecamera posizionata in zona e che avrebbe ripreso le fasi cruciali della sparatoria. Intanto all'ospedale San Martino di Genova il ferito Matteo Bo, dopo una lunga e delicata operazione per estrarre tre proiettili, pur rimanendo in prognosi riservata ieri è stato estubato e probabilmente subirà un secondo intervento al ginocchio colpito da uno dei proiettili.
Il fatto di sangue giovedì mattina
Il fatto di sangue è avvenuto intorno alle ore 8 in località Prati, dove i due possedevano dei terreni con una strada confinante: sarebbe stata proprio quella a creare una crepa nel loro rapporto. Dopo gli spari Vadalà, parrucchiere proprietario di un salone a Sestri Levante, si è dato alla fuga facendo scattare una vera e propria caccia all'uomo. Dalle prime informazioni sembrava che l'uomo si fosse barricato nella casa del fratello in una località vicina, invece, dai nuovi dettagli che stanno emergendo, sembrerebbe che Vadalà, sposato e con un figlio, si sia consegnato volontariamente alle autorità. Dopo gli spari avrebbe raggiunto casa del fratello dove ha preso l'auto con cui ha poi girovagato per qualche chilometro. Veniva quindi effettuata una perquisizione nella casa con l’impiego dei carabinieri dell’Aliquota di Primo intervento del Reparto operativo di Genova, del Nucleo investigativo e dei militari di Sestri Levante. L’irruzione dava esito negativo poiché lo stesso si era poco prima allontanato. Contestualmente venivano posti sotto controllo i luoghi dove avrebbe potuto rifugiarsi e contattate le persone a lui vicine. Capendo di non avere possibilità di proseguire la fuga e sentito il suo avvocato, si consegnava ai carabinieri della Compagnia Carabinieri di Sestri Levante. Sempre in auto Vadalà, che negli ultimi anni ha creato un allevamento di bovini che gestiva con il figlio in località Conio, ha telefonato all'avvocato Angelo Paone del foro di Genova ed è poi arrivato alla stazione dei carabinieri dove si è consegnato.
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IL COMMENTO
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