" E' il carcere del silenzio e dell'indifferenza". Domenico Capece, segretario nazionale del SAPPE (sindacato autonomo della polizia penitenziaria) non usa mezzi termini per descrivere " surreale" la gestione della casa circondariale di Valle Armea sulle alture di Sanremo.
Accompagnato dal segretario regionale Michele Lorenzo e da una delegazione di agenti, Capece, dopo aver visitato l'interno dell'edificio ha raggiunto il cancello furioso. "Non si può continuare in questa direzione. Gli agenti, sotto organico, sono abbandonati a loro stessi... questo carcere è una discarica! Al suo interno vi sono malati psichiatrici, tossicodipendenti, persone che commettono un reato e una volta in carcere sanno perfettamente che lo Stato provvederà a mantenerli".
Capece e Lorenzo, fogli alla mano, puntano il dito sui numeri, raddoppiati, di eventi critici rispetto all'anno precedente. "Siamo passati - incalza Lorenzo - dalle 16 azioni di autolesionismo nel 2021 a 30 nel 2022, per non parlare di aggressioni, incendi dolosi all'interno delle celle, risse... e siamo solo a marzo. Lo diciamo da anni, qui a Sanremo, manca l'assistenza psichiatrica. Se le cose non cambieranno non faremo più servizio di sorveglianza all'interno dell'area detentiva. Basta. Siamo in pochi, siamo sotto di 40 unità. E' vergognoso".
Capece, stufo di non essere ascoltato da chi di competenza, non intende mollare la presa. Anzi. "Così' non si può andare avanti. E' diventata una situazione insostenibile sotto tutti i punti di vista. Basta farsi prendere in giro. Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità".
IL COMMENTO
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