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Cronaca

Dorme in strada e passa le giornate a cercare lavoro e pulire l'angolo di Darsena dove vive accampato: "Pulisco la strada perchè questa ora è la mia casa..."
2 minuti e 21 secondi di lettura
di Michele Varì

Ha appena ventisei anni, ma si sente molto più grande perché lui ha iniziato a lavorare quando aveva solo sette anni, nel suo villaggio della Guinea africana, dove non c'era niente e quando andava bene si mangiava una volta al giorno.

Via dalla Guinea a quindici anni

Per questo Mamadou a soli quindici anni ha deciso di andare via, di provare ad arrivare in Italia, quel Paese che gli piaceva quando lo vedeva alla tv, guardando soprattutto il calcio, e la sua squadra del cuore, la Juventus, e forse non è un caso che la prima tappa della sua nuova vita sia stata Torino.
Lì era anche riuscito a ritagliarsi anni di bellissima normalità: un lavoro, da benzinaio (fra i suoi clienti il calciatore Kean, "gentilissimo e generoso") e lava macchine, e una casa.

"Perché pulisco la strada? E' la mia casa..."

Ma era troppo bello per essere vero e così con il lavoro si è infranto anche quel sogno. E si è ritrovato in strada. Genova l'ha scelta quattro mesi fa perché fa più caldo che a Torino. Ma qui non ha trovato nulla, ed è finito in strada, a dormire negli anfratti della Darsena fra il liceo Nautico e le scale d'emergenza dell'Università. Uno spicchio di terra di nessuno.

Consegna curriculum, "posso fare tutto"

Nel nulla, che per lui ora è tutto, la sua casa. Per questo passa il tempo a consegnare curriculum, "sono disposto a fare tutto, posso fare anche piccoli lavori di meccanica sulle auto", dice con un italiano perfetto, lui che parla francese e arabo. Nel resto del tempo, ed è tanto, pulisce, spazzare per terra e raccogliere rumenta, ma anche le stagnole e le bottigliette di chi li va a fumare crack.

L'orrore della Libia e lo sbarco a Lampedusa

Dorme lì Mamadou, passa le notti su uno stuoino, esposto a tutto. Ma non ha paura, perché chi ha affidato la sua vita a una barcone, nel mare pieno di cadaveri dalla Libia a Lampedusa, poi non ha paura di niente: "In Libia ho visto l'orrore - dice senza nessuna voglia di raccontarlo, come se gli facesse ancora paura -, non mi hanno torturato perché ero un bambino, ma sono stato sequestrato e costretto a telefonare a mia madre, volevano soldi da lei per liberarmi, ma noi soldi non ne abbiamo e alla fine mi hanno lasciato andare".

 

L'intervista a Mamadou va in onda stasera alle 22.30 su Primocanale, ma da stamane è già visibile sui social di Primocanale, su sito, nel banner dedicato a Michè, e su Facebook e Instagram.

Ecco gli orari dei passaggi in tv nel resto della settimana:
Mercoledì: 15:00
Giovedì: 17:30 - 20:35
Venerdì: 17:00
Sabato: 08:15 - 18:35 - 20:15
Domenica: 09:30 - 12:30 - 17:25 - 23:15

Lunedì: 17:00 - 20:35
Martedì: 07:30 - 17:30

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