
"Alberto Franceschini ha pagato per quello che ha fatto ma ha lasciato tanti punti interrogativi, prima fra tutte quella ad sull'area grigia, visto che era stato calcolato che in Italia i sodali vicini alle Br erano 400 mila, come era stato detto davanti alla commissione d'inchiesta, le cosiddette seconde e terze linee che erano d'accordo con le azioni dei terroristi".
Della Rocca fu ferito alle gambe dai terroristi
A parlare della morte di Alberto Franceschini, il fondatore delle Brigate Rosse e fra i registi del rapimento del giudice Sossi è il genovese Roberto Della Rocca, presidente dell'Associazione italiana vittime del terrorismo, nel 1980 a Genova ferito alle gambe dai terroristi rossi perché a capo del personale di un'azienda cantieristica del porto.
"In troppi erano vicini ai terroristi"
"Franceschini ha riconosciuto il fallimento della lotta armata ed è stato l'artefice e regista di quella stagione di fatti di sangue cominciata con il rapimento di Sossi. Il punto più importante è che noi la verità non ce l'abbiamo mai avuta anche per le tante cose che lui non ha detto, io quando sento tanti giudici dire che si è fatto luce sugli anni di piombo non sono per nulla d'accordo, quella stagione culminata con i processi per quei fatti di sangue non hanno chiarito oltre all'area grigia anche i collegamenti internazionali, in particolare la colonna genovese collegata con Parigi. Qui a Genova - rincara Della Rocca - è stato inferno, c'erano i collegamenti con l'università, il professor Fenzi, l'ideologo, ad esempio. Ma non solo, il fatto che a Genova e Torino, dove le br erano molto presenti, non ci siano mai stati attentati da parte dell'estrema destra a mio avviso conferma che in queste due città il controllo del territorio dei brigatisti era completo".
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