Cultura e spettacolo

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di Dario Vassallo

Il 9 dicembre 1916 nasceva ad Amsterdam (piccola città nello stato di New York) Kirk Douglas, unico maschio tra sei sorelle di una famiglia di ebrei bielorussi immigrati. Sarebbe diventato una leggenda di Hollywood. Erano poverissimi, il padre faceva lo straccivendolo tanto che la sua autobiografia si intitola 'Il figlio del venditore di stracci'. Nato come Issur Danielovitch Demsky, il nome d'arte lo prese da uno dei suoi fumetti preferiti, il capitano Kirk, mentre come cognome scelse quello della sua insegnante di dizione. Ha segnato alcuni decenni di storia del cinema con personaggi sempre diversi all'interno di grandissimi film ma mi preme sottolineare la sua identità di uomo battagliero che lottò strenuamente contro il 'maccartismo' che imperversò in America negli anni '50 distruggendo la carriera di molti artisti (qualcuno perfino si suicidò) perché comunisti o di idee liberali.

A questo proposito mi piace ricordare un episodio a proposito del film 'Spartacus' (1960) di cui era attore ma anche produttore. Lo sceneggiatore era Dalton Trumbo presente nella cosiddetta 'lista nera'. Sapendo che il suo nome avrebbe potuto nuocere al film suggerì a Douglas di usare uno pseudonimo nei credits e lui rispose: "Non ci penso nemmeno, tu l'hai scritto e lo firmi col tuo nome", cosa che successe puntualmente. Le critiche ovviamente non mancarono ma non ebbero conseguenze sul successo del film che rappresentò il più grande incasso fino a quel momento della Universal Pictures superato soltanto nel 1970 da 'Airport'.

A Kirk Douglas è dedicato lo spazio odierno di 'Cinema al mattino'