GENOVA - Genova piange Piero dello Strologo, da oltre 30 anni presidente del Centro culturale Primo Levi che aveva fondato nel 1990, inventore del premio a esso collegato, anima della Comunità ebraica genovese di cui fu a capo per molti anni prima di passare il testimone al figlio Ariel, figura storica di riferimento nel mantenere vivo il ricordo della Shoah, ma anche personaggio chiave dell'antifascismo, uomo di arti e di cultura. Aveva 85 anni ma a fine gennaio ne avrebbe compiuti 86.
Dello Strologo è mancato nelle prime ore del nuovo anno, ieri primo gennaio. Lascia due figli, Ariel, avvocato, presidente della Comunità ebraica genovese ed ex presidente della Porto Antico, ed Emanuele, fotografo.
Quando nel novembre 1943 fu tesa l'imboscata alla comunità ebraica genovese, Dello Strologo aveva appena 7 anni. Con la sua famiglia riuscì a mettersi in salvo in Svizzera per poi tornare a Genova dopo la Liberazione. Uomo antifascista, Anpi lo ricorda in una nota citando "con gratitudine anche le iniziative comuni, come la marcia in ricordo del rastrellamento degli ebrei genovesi, e il suo costante impegno in difesa dei valori della Costituzione".
Fu sua l'idea del Premio Internazionale Primo Levi, nato nel 1992, assegnato nella sua ultima edizione pre-pandemia alla senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz. La prima edizione del premio invece fu per Elie Wiesel, anch'esso deportato nel campo di stermino di Auschwitz e Premio Nobel per la Pace nel 1986.
Sono poi arrivate le parole di cordoglio da parte del presidente della regione Giovanni Toti e dell'assessore alla Cultura Ilaria Cavo: ""Profonda vicinanza alla sua famiglia e a tutta la Comunità Ebraica per la scomparsa di Piero Dello Strologo. Se ne va una figura di grande cultura, riferimento autentico dell'antifascismo, anima culturale della città, strenuo difensore dei valori costituzionali - aggiungono Toti e Cavo- Già presidente della comunità ebraica genovese ha messo a disposizione le sue esperienze autentiche per fare testimonianza. A lui va il merito di aver fondato il Centro Culturale Primo Levi e, di seguito, l'omonimo premio internazionale dedicato a chi nella sua storia ha contribuito alla pace e alla giustizia per un mondo libero da pregiudizi, razzismo e intolleranza: nel 2019 ha consegnato il prezioso riconoscimento a Liliana Segre. Nel 2004, anno di Genova Capitale Europea della Cultura, fu tra gli artefici del Museo Ebraico che tuttora conserva le opere della collezione da lui fortemente voluta ‘Viaggio nel mondo ebraico’ di Emanuele Luzzati. Il suo percorso culturale in ambito cittadino lo ha visto, tra l'altro, come protagonista del comitato scientifico di Palazzo Ducale. Da sempre attento al tema dei giovani e della loro formazione ha portato la testimonianza della Shoah nelle scuole. Proprio in questi giorni – concludono - era impegnato nella preparazione della prossima giornata della memoria prevista per il prossimo 27 gennaio. Sarà sicuramente anche quello un momento per ricordarlo".
IL COMMENTO
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