GENOVA - L'orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova nel 2024 taglierà il notevole traguardo dei 174 anni di storia. Era il 30 settembre 1850, quando nel capoluogo ligure fu istituita per la prima volta un'orchestra civica, destinata al servizio dei teatri appartenenti alla città e dipendente dal Comune.
Un'iniziativa interessante che sottolineava lo stretto legame fra il teatro, in parte di proprietà dei palchettisti, e l'amministrazione cittadina. Nel maggio precedente era stato redatto anche un regolamento composto da 29 articoli.
"L'orchestra - recitavano gli articoli 3 e 4 - è composta di un maestro di cappella e da 56 professori dei quali 36 effettivi e 20 soprannumerari". I doveri dei professori erano sintetizzati così: "Tutti i professori effettivi sono obbligati a servire il teatro Carlo Felice o quello dove si porterà lo spettacolo in tutte le campagne teatrali, sia d'opera e ballo che di rappresentazioni drammatiche qualunque sia per esse la loro durata. In caso peraltro di apertura simultanea di due teatri saranno sempre addetti allo spettacolo principale…".
Un'altra peculiarità ha segnato l'orchestra genovese: il fatto di esser diretta per la prima volta in Italia da un direttore con una bacchetta. Era Angelo Mariani che rimase in pratica come direttore stabile fino alla morte, avvenuta nel 1873. Ravennate, amico di Verdi (abitavano nello stesso Palazzo Sauli in Carignano), fu uno dei più grandi direttori italiani dell'Ottocento. Il 26 dicembre 1852 Mariani inaugurò la stagione lirica del Carlo Felice dirigendo la prima cittadina di Rigoletto. Il giornale satirico La Maga due giorni dopo commentò: "Faremo pure i nostri complimenti al signor Mariani….per la sua solita bravura nel dirigerla ma avremmo preferito di vederlo dirigere col suo solito archetto e col violino anziché con quella certa cosa che non sapevamo che fosse ma che ci venne detto essere una bacchetta".
Oggi l'Orchestra del Carlo Felice si avvale della collaborazione continuativa di tre direttori d'orchestra: Fabio Luisi (direttore onorario), Donato Renzetti (direttore emerito) e Riccardo Minasi (direttore musicale).
IL COMMENTO
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