GENOVA - Torna la grande opera lirica al Teatro Carlo Felice con "Bohème", il secondo titolo in cartellone in quello che è l'anno pucciniano, un secolo dopo dalla scomparsa dell'amatissimo compositore toscano. Dal 12 al 21 aprile, sei le recite che permetteranno al pubblico di rivivere una delle storie più struggenti della lirica nel colorato e fortunato allestimento le cui scene e costumi portano la firma di Francesco Musante. Nel cast spiccano una genovese d'adozione come il soprano Serena Gamberoni, che interpreterà la protagonista Mimì il 13 e il 20 aprile alternandosi con Anastasia Bartoli, e la genovese doc, Benedetta Torre, nei panni di Musetta dopo il successo di "Idomeneo". Ma poi, diretti dal maestro Francesco Ivan Ciampa, Galeano Salas e Alessandro Scotto di Luzio nel ruolo del protagonista Rodolfo, Alessio Arduini e Leon Kim saranno invece Marcello. "Dopo il travolgente successo di Butterfly, ci aspettiamo un grande successo anche per la 'Bohème'", commenta ai microfoni di Primocanale il sovrintendente del Teatro Carlo Felice Claudio Orazi.
"Ascoltare ancora oggi Puccini è importante - come dimostra l'opera dedicata ad 'Édith', che aveva decisamente degli echi pucciniani all'interno della scrittura contemporanea di Maurizio Fabrizio - dato che significa incontrare un autore che ha inavvertitamente condizionato la creatività di tanti grandi musicisti fino alla musica pop di oggi"
L'amore tormentato tra i due vicini di casa, Mimì e Rodolphe, nella gelida soffitta, tra dolci baci, gelosie e lo spettro della tubercolosi è al centro dell'opera, così come è l'amore il protagonista de "La boîte à joujoux" di Debussy: quasi contemporaneamente a "Bohème", infatti, sul palco dell'Auditorium Eugenio Montale dall'8 al 19 aprile appuntamento con il balletto, grazie ai giovani allievi della Fondazione Formazione Danza e Spettacolo “For Dance” ETS. Una coreografia adatta ai più piccoli, introdotta dal Children’s Corner, altra celebre composizione di Debussy al pianoforte.
A raccontare la coreografia i giovani ballerini dell'accademia che si sono presentati alla conferenza stampa di presentazione con indosso i loro costumi di scena. "Il mio ruolo è quello della bambola, un ruolo molto dolce e delicato che mette in risalto la femminilità innata di una giovane adolescente. Questo personaggio va in armonia insieme a tutti gli altri personaggi della scatola dei giocattoli. La bambola fa capire allo spettatore i valori del perdono e dell'amicizia e per ultimo, non per importanza, dell'amore", spiega Elena Cinelli. Le fa eco la compagna di corso, Lucrezia Mancinelli, 15 anni, che racconta la sua "Colombina. Colombina è il simbolo dell'amicizia ed è legata soprattutto alla bambola: la aiuterà durante la storia".
"Io faccio danza da quando avevo sei anni ed è la mia vita"
Una passione che accomuna anche i ragazzi, tra loro anche un ragazzo di 18 anni che arriva per studiare con la maestra Irina Kashkova dall'Ucraina. Tra i protagonisti, il soldatino che bisticcerà con Pulcinella per conquistare la bambola e Arlecchino. E per tutti il sogno è di arrivare un giorno a calcare le scene di teatri importanti nel panorama italiano e internazionale, come La Scala, il sogno di ogni ballerino.
Presente anche Jessica Nicolini, coordinatrice delle politiche culturali di Regione Liguria, che ha ribadito come il cartellone di quest'anno sia andato incontro a grandi e piccini: "Un cartellone coraggioso, che ha saputo unire a titoli amati dal grande pubblico la riscoperta di opere poco rappresentate".
"Porterò a vedere 'Bohème' mio figlio, che a 9 anni entrerà per la prima volta al Carlo Felice: segno di come sia la casa della musica per tutti quanti"