Cultura e spettacolo

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di Dario Vassallo

Andata in scena per la prima volta il 29 gennaio 1781 al teatro di corte di Monaco di Baviera, 'Idomeneo' – al Carlo Felice dal 16 al 25 febbraio con la regia di Matthias Hartmann e Riccardo Minasi sul podio, prima esecuzione assoluta a Genova - segna nell’attività creativa mozartiana un passaggio decisivo in vista della piena maturità drammaturgica. Fu in qualche modo la consacrazione del genio di Salisburgo, allora venticinquenne, nell'ambito dell'opera seria.

“Questo appuntamento – sottolinea con orgoglio il Sovrintendente Claudio Orazi – segue l'enorme successo conseguito da 'Madama Butterfly' con 12.000 spettatori nell'arco di sei rappresentazioni. In contemporanea con 'Idomeneo' siamo impegnati con la Royal Opera House di Muscat in Oman con due rappresentazioni di 'A midsummer night's dream' di Britten che ha inaugurato la nostra stagione lirica lo scorso ottobre. E' un profilo internazionale che si sposa perfettamente con il progetto 'Liguria Musica' tramite il quale oltre cinquanta concerti del teatro vengono diffusi sul territorio regionale”

Il libretto, affidato all'abate Gianbattista Varesco, racconta la storia di Idomeneo, re di Creta di ritorno in patria dopo la caduta di Troia e del figlio Idamante. Nell'opera si affrontano le tematiche più profondamente radicate nella letteratura e nella mitologia greca: il legame padre-figlio (che secondo alcuni adombra quello di Mozart con il suo stesso genitore), gli amori contrastati dalle esigenze politiche e il rapporto tra uomini e dei. Un'opera che nonostante la notevole fortuna che ebbe a cavallo tra '700 e '800 usci poi dal repertorio fino al pieno riconoscimento della critica solo dopo il secondo dopoguerra.

“Secondo me è successo – afferma il direttore musicale Riccardo Minasi - perché siamo un pò abituati alla matrice della trilogia Da Ponte, 'Le nozze di Figaro' 'Don Giovanni' e 'Così fan tutte', però sono generi completamente diversi, difficilmente sovrapponibili. 'Idomeneo' è la quintessenza dell'opera seria mentre quelli di Da Ponte sono solo drammi giocosi, a loro volta anche opere buffe. C'è un po di tutto. Sono opere della piena maturità mozartiana mentre 'Idomeneo' è ancora in una fase in cui Mozart cerca di concentrare tutte le esperienze precedenti e di renderle proprie, a trovare una unitarietà, che devo dire è anche notevole”