PORTOFINO - Da dieci anni nella piazzetta di Portofino in una sera d'estate si tiene uno dei concorsi lirici dedicati ai giovani talenti più prestigiosi al mondo: si tratta di Clip, una competizione che aiuta i cantanti a costruirsi la propria carriera. A vincere l'edizione 2024 è stato Elmar Hauser, 27 anni, che tra i 270 concorrenti provenienti da 49 paesi differenti è riuscito a passare tutte le selezioni e a far innamorare con la propria voce da controtenore l'intera giuria. Direttamente in arrivo dalla Svizzera, il giovane ha raccontato a Primocanale di aver iniziato a cantare sin da bambino, innamorandosi poi ben presto in chiesa della musica classica. Da Bach al "Die Fledermaus" di Strauss, il suo amore per quest'arte lo ha portato a realizzare un sogno.
Ma Clip è proprio questo: una fucina di sogni che si realizzano sotto le stelle. Sotto l'occhio vigile di Castello Brown che domina la scenografia naturale del gran galà finale, si è tenuto l'appuntamento ormai tradizionale che chiude il concorso e che Primocanale Production ha trasmesso in diretta.
In primis è il sogno di Francesco Daniel Donati, ideatore di questa gara e direttore artistico, e di Monique Pudel, presidente onorario di Clip, che hanno immaginato una iniziativa che potesse permettere ai giovani di accedere ai teatri internazionali più prestigiosi al mondo, firmando dei contratti di lavoro. E tutto questo si è avverato, grazie ad una giuria d'eccezione che ogni anno accetta di buon grado di trascorrere qualche giorno in questa perla del Tigullio, per giudicare le voci del domani. Basti pensare che soltanto nell'ultimo cartellone della Scala una quindicina di nomi sono stati concorrenti del Clip degli ultimi anni.
Ma poi è il sogno di tutti quegli artisti che hanno già realizzato grandi traguardi: è il caso del maestro Enrico Fagone, che ha diretto in maniera impeccabile l'orchestra del Teatro Carlo Felice. Unico direttore d'orchestra italiano nominato ai Grammy Awards 2023, dopo un percorso di studi partito dalla Juliard e arrivato sul podio di alcune delle più importanti orchestre nel mondo, per lui "essere a Los Angeles sullo stesso red carpet di Madonna o dei Metallica è stato un qualcosa di incredibile".
Ed è il sogno anche di Simon Zhu, che si è innamorato perdutamente della Liguria e di Genova, la città che gli ha cambiato la vita dopo aver vinto il Premio Paganini. "Capisco perché Nicolò Paganini sia riuscito a comporre melodie così straordinarie, vivendo in un territorio come questo", ha commentato ai nostri microfoni.
Ma poi su quel palcoscenico c'erano tanti altri sogni di giovanissimi arrivati dal Cile, dagli Stati Uniti e da tutta Europa, sogni che la giuria composta da direttori artistici e casting director provenienti da Bruxelles, Monte Carlo, ma anche Genova, Torino, Firenze e capitanati dal sovrintendente de La Scala, Dominique Meyer, realizzerà con proposte di contratti per le prossime stagioni. Ed è proprio Meyer ad augurare alla rassegna di "restare per sempre così, fedele a se stessa, un piccolo gioiello che deve rimanere nella sua essenza, capace di far nascere legami speciali tra i giovani e la giuria e di mantenere alta la qualità di tutti i partecipanti".
E mentre l'associazione Giovanni Bottesini assieme ai partner che rendono possibile l'evento pensa già alla prossima edizione, i turisti sono rimasti incantati da questo spettacolo gratuito "a sorpresa" tra le case del borgo. Segno di come l'opera lirica sia ancora più pop che mai, un linguaggio universale capace di emozionare e andare oltre le differenze linguistiche.
IL COMMENTO
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