Sì ad un assessorato specifico e maggiore attenzione al territorio: è la posizione che sul tema-cultura ha espresso a 'Terrazza incontra' il candidato del centrosinistra Silvia Salis: “Dal momento che per anni la delega è rimasta al sindaco, credo che non solo un assessore alla cultura sia necessario – ha detto – ma soprattutto che debba dare risposte concrete alla città. Occorre destagionalizzare il turismo a Genova, quindi offrire una proposta che inizi a parlare in modo trasversale durante tutto l'anno e sia diffusa sul territorio. Per me sono importantissimi e fondamentali Carlo Felice e Palazzo Ducale ma bisogna iniziare a parlare di cultura in tutti i municipi. Una cultura della quale una persona possa fruire ma anche alla quale possa partecipare perché spesso non si è in grado di pagare per poter avere cultura. Quindi, in questo senso, il Comune deve farsi garante di una regia della città che vada sulle grandi direttive, sulle grandi proposte, sulle grandi attrazioni sia per i genovesi che per i turisti ma che inizi a ripensare la cultura come elemento caratterizzante della vita di tutti, perché tutti ne hanno diritto”.
"Carlo Felice, un sovrintendente che non ho scelto io? Non mi preoccupa"
Salis è intervenuta anche nel dibattito sul Carlo Felice per il quale il candidato del centrodestra e attuale vicesindaco reggente Pietro Piciocchi ha annunciato l'imminente nomina – perché decaduti – del nuovo sovrintendente e del nuovo Consiglio di indirizzo. Se fosse eletta si troverebbe da presidente di quest'ultimo (carica che spetta al sindaco) a lavorare con persone che non ha scelto lei: “In un momento di transizione, nel Comune di Genova c'è una grande corsa alle nomine anche se questa ovviamente va fatta e dovessi vincere me la troverò. Mi impegno ad avere un rapporto propositivo e collaborativo perché il Carlo Felice è un'istituzione, un asset non solo culturale ma legato anche al turismo e alla ricettività. Dunque non mi preoccupo perché ho fiducia nelle persone che ci saranno e che sono sicura lavoreranno nell'interesse della proposta culturale che il teatro deve dare. Perché l'abbandono in questi anni della cultura, sia a livello cittadino che regionale, è stato abbastanza evidente”.
Iscriviti ai canali di Primocanale su WhatsApp, Facebook e Telegram. Resta aggiornato sulle notizie da Genova e dalla Liguria anche sul profilo Instagram e sulla pagina Facebook
IL COMMENTO
Quel processo che non finisce e le autostrade sempre più trappola
Salis contro Piciocchi, analisi a distanza