Hanno consegnato una lettera al procuratore Francesco Cozzi i vigili del fuoco genovesi che questa mattina hanno manifestato con un presidio davanti al tribunale di Genova per ricordare il collega Giorgio Lorefice, morto il 26 gennaio 2005 quando era intervenuto con la sua squadra a Serra Riccò nell'incendio di un'autocisterna di Gpl. Lorefice aveva 50 anni ed era caposquadra del distaccamento di Bolzaneto.
A dicembre la sentenza del tribunale civile ha stabilito un risarcimento di un milione e 200 mila euro, in parte per la famiglia di Lorefice in parte per i pompieri che in quell'episodio rimasero feriti, ma le assicurazioni dell'azienda hanno fatto ricorso sostenendo fra l'altro che i pompieri avrebbero agito in modo imprudente. In piazza questa mattina c'erano la moglie e la figlia di Lorefice e c'erano tanti volti commossi di chi lo conosceva. Quasi trecento pompieri hanno partecipato alla manifestazione, con loro anche una delegazione di tassisti e i rappresentanti di alcuni comitati della Valpolcevera.
"E' vergognoso che il nostro lavoro venga umiliato in questo modo, noi salviamo vite umane quando arriviamo su un intervento. Non abbiamo nemmeno l'assicurazione Inail e ci troviamo contro assicurazioni private che non rispettano nemmeno chi per questo lavoro meraviglioso ha dato la vita", ha detto al megafono Stefano Giordano, vigile del fuoco e coordinatore dell'Usb che ha organizzato il presidio insieme a Cgil, Cisl e Uil. Dopo l'incontro con il procuratore i pompieri genovesi hanno dato vita a un piccolo corteo che si e' concluso in piazza De Ferrari.
"E' assurdo che un processo civile duri 15 anni. E' assurdo che i familiari di un uomo che ha ricevuto una medaglia aspettino ancora così tanto per una sentenza". Lo ha detto il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi dopo avere ricevuto una lettera dalla delegazione di pompieri. "E' inutile che facciamo proclami retorici e poi lo Stato ci impiega così tanto. Noi non possiamo fare nulla, ma trovo una assurdità che si impieghino 15 anni per una sentenza civile. Occorre riformare il sistema".
"È ora di finirla con la continua ipocrisia di questo paese, che enfatizza il ruolo dei vigili del fuoco quando accadono calamità naturali salvo poi far vivere questo corpo in uno stato di estrema incertezza giuridica, di cui pochi sono a conoscenza", ha detto il capogruppo di Linea Condivisa, Gianni Pastorino. "È più facile, in sostanza, dargli una pacca sulla spalla e chiamarli 'eroi', piuttosto che impegnarsi politicamente e giuridicamente per riconoscere i loro diritti, garantire nuove assunzioni e dotazioni organiche più moderne".
"Dire che Lorefice sia morto per sua negligenza è qualcosa di incredibile. È ora che queste ingiustizie abbiano fine. Confido nell'intelligenza dell'azienda", ha commentato il candidato alle regionali del M5S Alice Salvatore. "Come ho già in precedenza dichiarato, sarò in prima persona attenta a seguire le vicende incresciose derivate dalle dichiarazioni di Europam attraverso i suoi avvocati".
cronaca
Caso Lorefice, protesta dei vigili del fuoco a Genova perché l'assicurazione non risarcisce
Davanti a Palazzo di Giustizia per la famiglia del pompiere morto
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