
Il perché? Prima di tutto perché in ogni caso le persone che avevano già in mente di divorziare hanno dovuto far passare il periodo di chiusura degli uffici, che ora sono quindi particolarmente sotto pressione. Ma si avanza anche l’ipotesi che la convivenza forzata in casa per settimane abbia minato molti rapporti e molte famiglie. L’estrema esperienza della crisi da virus ha messo a dura prova le coppie, che non si erano mai trovate di fronte a qualcosa del genere, costrette alla 'sopravvivere' fianco a fianco 24 ore su 24.
La gestione familiare, gli spazi da condividere, l’organizzazione per lo smart working e per recuperare il cibo, le altre emergenze e le lunghe giornate nelle quattro mura domestiche hanno lavorato contro chi era forse già un po’ a rischio. Che ora, appena si può riaffacciare la testa fuori casa, decide di porre fine a una relazione. In Italia stiamo vivendo una situazione paragonabile a quella di chiusura che abbiamo visto in Cina: faremo anche noi questo tipo di conti più avanti?
IL COMMENTO
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