porti e logistica

Il presidente della società a Primocanale fa il punto sulla situazione
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“Le riparazioni navali devono restare al loro posto, non ci sono altri spazi. Genova deve decidere se vuole difendere o rinunciare a 3mila posti di lavoro” così in un’intervista esclusiva a Primocanale Mauro Vianello, da pochi mesi presidente di Ente Bacini. Il futuro del porto, la necessità di allargare gli spazi, le riparazioni navali e il loro futuro, il lavoro, la nuova diga foranea, sono numerosi i temi affrontati da Vianello nel corso dell’intervista.

Per il numero uno di Ente Bacini non esiste un problema di inquinamento causato dalle lavorazioni che vengono svolte in porto dalla sua società come sostengono alcuni comitati cittadini. “Qui le condizioni di sicurezza ci sono tutte. Sarà nostra cura continuare ad averle e fare delle proposte affinché vengano fatte delle migliorie” spiega Vianello che allontana la possibilità che i moli dedicati alle riparazioni navali trovino nuova collocazione in punti più distanti dalla città.


Presidente Vianello, qual è la situazione di Ente Bacini?

“Lavoriamo, andiamo avanti bene, problemi non ce ne sono, come personale impiegato siamo intorno alle 3mila persone. Da noi ci sono yacht , navi militari, qualsiasi nave viene qui e può fare i lavori. Abbiamo presentato un piano di investimento. C’è la questione della privatizzazione, se questa verrà attuata ci penseranno i privati se invece non viene attuata sarà Ente Bacini che vedrà cosa c’è da fare”.

Qual è la sua posizione su questo tema?

“Se dovessi dire la mia, io sono perché resti pubblico, ma non è detto. A volte il privato funzione bene, come a Marsiglia ad esempio. Per il porto di Genova sarebbe meglio restassero pubblici, ma è l’Autorità portuale che deve decidere. C'è bisogno di una mediazione tra i diversi interessi, ci sono tante situazioni che sono conflittuali e che vanno mediate”.

Ci sono alcuni comitati cittadini che si oppongono alle lavorazioni per questioni di inquinamento.

“Qui le condizioni di sicurezza ci sono tutte. Sarà nostra cura continuare ad averle e fare delle proposte affinché vengano fatte delle migliorie. Il porto e la città sono una cosa unica”.

La possibilità di ricollocare le riparazioni navali in luoghi più lontani dalla città è un’ipotesi percorribile?

“E’ praticamente impossibile. Significa rinunciare a 3mila posti di lavoro, se la città di Genova se lo può permettere decideranno, ma non credo (se lo possa permettere ndr)”.

C’è anche il discorso della copertura del bacino 1 e dell’incidente dello yacht Nero del settembre 2019.

“E’ una problematica che si è creata, ci sono delle situazioni in corso, il ritardo sarà sicuramente recuperato ma non so dire quando si inizierà il lavoro”.

Da poco il presidente dell’Autorità Portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini ha ottenuto il rinnovo della sua carica. Che giudizio dà al lavoro svolto da presidente?

“E’ un rinnovo meritato, è uno dei migliori presidenti che ha avuto il porto, ha lavorato benissimo, ha mediato tutta la partita con la Compagnia Unica”.

L’instabilità romana con il governo che fa la conta dei numeri è un problema?

“Dal nostro punto di vista cambia poco, non è da Roma che arrivano le soluzioni per il porto di Genova”.

Il porto sta cambiando pelle, ci sono tanti nuovi operatori, ci sono operazioni di fusioni tra terminalisti, cose ne pensa?

“Tutto quello che porta innovazione è utile al porto di Genova. Il lavoro è la cosa più importante di cui abbiamo bisogno a Genova. Nei prossimi 4-5 anni abbiamo da fare una serie di investimenti che riguardano tombamenti, la costruzione di nuovi moli, tanti aspetti che mirano a mantenere lo stato esistente e guardano al futuro. Abbiamo bisogno di spazi. Sicuramente andiamo ad aumentare il personale non a diminuirlo. I bacini sono pieni, quindi stanno funzionando, serve continuità e stabilità”.

Nel porto di Genova è in corso il dibattito pubblico sulla nuova diga foranea. Qual è la sua opinione?

“E’ un’opera essenziale per il porto di Genova. Cambia completamente la visuale del porto. E’ un’opera necessaria e per tutti i genovesi questa è una cosa acclarata. La cittadinanza è sicuramente favorevole a un’opera che serve allo sviluppo del porto".

Quale sarà l’impatto della nuova diga su Ente Bacini?

“E’ fondamentale perché allarga gli spazi sia per la nautica professionale sia per le riparazioni navali. Noi abbiamo un pontile che tutte le volte che passa una nave di grandi dimensioni inibisce il nostro ormeggio. Quindi di fatto ci leva la possibilità di fare dei lavori che sarebbero fondamentali. La diga allargando gli spazi ci permette di avere maggiori occasioni di lavoro”.