cronaca

Sale la tensione anche a Genova attorno alla cassa integrazione
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 "Inizieremo a fare scioperi a singhiozzo per bloccare la produzione. Bloccheremo anche i varchi per carico e scarico merci. L'azienda ha dichiarato guerra totale e usa i lavoratori come arma di ricatto verso un governo pasticcione che non riuscito a prendere per mano la situazione" Bruno Manganaro, segretario della Fiom Cgil di Genova, annuncia che lavoratori e sindacati sono pronti a reagire alle mosse di ArcelorMittal.


L'incontro in prefettura a Genova tra istituzioni locali, sindacati e il prefetto del capoluogo Carmen Perrotta non ha portato a nulla di concreto. A Genova, il gruppo siderurgico franco-indiano non ha fatto passo indietro e va avanti sull?ampliamento della cassa integrazione per Covid che coinvolge circa 200 lavoratori dello stabilimento di Cornigliano. I rappresentanti sindacali liguri, con il sostegno delle istituzioni locali, hanno proposto all?azienda di sospendere la procedura da loro giudicata "illegittima" fino a gioved, in attesa della firma del decreto Rilancio da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.


L'ultima goccia che sembra aver definitivamente fatto traboccare il vaso stata la decisione da parte del gruppo siderurgico franco-indiano di aver negato l'assemblea di fabbrica utile per fare il punto sulla situazione dopo quanto avvenuto luned dove a Genova si anche svolta una manifestazione. A quel punto sindacati e lavoratori si sono schierati. "A Cornigliano non mai successo che venisse vietata un'assemblea di fabbrica, dentro si poteva fare visto gli spazi che avrebbero comunque garantito la distanza fisica di sicurezza per evitare contagi Covid. Si pu andare in palestra, si pu andare in piscina ma i lavoratori non possono riunirsi, sono vigliacchi e dei banditi, vogliono tenere i lavoratori con la testa abbassata, ma noi non siamo schiavi di Mittal spiega ancora Manganaro. Proprio dalla Fiom arrivata la decisone di portare la vicenda dei lavoratori di ArcelorMittal direttamente all'attenzione della magistratura attraverso un esposto alla Procura della Repubblica di Genova. 

"Vi un utilizzo illegittimo dello strumento della cassa integrazione, avendo le prove che gli ordini commerciali per lavorare esistono e che certificheremo alla Procura. Un utilizzo illegittimo che arriva a sfruttare la cassa integrazione per pandemia covid19 che nulla centra con le astratte e non veritiere ragioni dichiarate dalla azienda, sperperando soldi pubblici finanziati dagli ultimi decreti e costruendo un ulteriore risparmio economico" precisa ancora Manganaro.

Alessandro Vella, segretario generale della Fim Cisl commenta: "Dopo la chiusura da parte dell?azienda alla mediazione proposta dai sindacati nell?incontro in Prefettura e ancora pi chiaro il messaggio, ArcelorMittal vuole usare la pandemia per disimpegnarsi smembrando la siderurgia in Italia, non lo permetteremo. La siderurgia, lo diciamo anche al governo, la spina dorsale della nostra industria, non permetteremo che la crisi sanitaria diventi una crisi sociale perch qualcuno non si assume le proprie re responsabilit e non rispetta gli impegni sottoscritti. Oggi anche a Novi Ligure ci sono iniziative di mobilitazione e Venerd a Taranto. Chiediamo una convocazione urgente ai ministri Patuanelli e Catalfo per capire una volta per tutte con l?azienda quale sia il vero piano industriale. Se qualcuno pensa di far pagare il prezzo di ritardati, inefficienze e mancati rispetto degli accordi ai lavoratori si sbaglia di grosso . E Genova pronta ancora una volta a fare la propria parte, ma questa volta non si scherza la crisi morde".


La decisione in seno a lavoratori e organizzazioni sindacali ormai presa. Da gioved a Genova scatter lo sciopero a singhiozzo Che riguarder rami produttivi ritenuti cruciali, per la durata di un'ora ciascuno. Contemporaneamente i lavoratori si ritroveranno all'ingresso dello stabilimento sul lato aeroporto, unico varco di accesso dei mezzi in entrata e in uscita dalla fabbrica per proseguire la protesta che consister nell?annunciato blocco delle merci in uscita dallo stabilimento ArcelorMittal.

Lo stabilimento di Novi Ligure viaggia sulla stessa lunghezza d'onda di Genova. A Taranto scoppiato il caos dopo la decisione dei verici del gruppo di chiudere l'area a freddo e aumentare il numero di lavoratori in cassa integrazione. Gi annunciata proprio a Taranto una manifestazione per il 22 maggio con la protesta davanti alla prefettura della cittadina pugliese. E a questo punto la tensione tra Mittal, lavoratori e Governo sale. Il ministero del Lavoro Nunzia Catalfo visto l'evoluzione di quanto sta accandendo ha gi annunciato che convocher i sindacati e i vertici aziendali di ArcelorMittal: "La situazione va risolta la siderurgia strategica e va mantenuta e vanno tutelati i lavoratori". 


"Non solo una questione genovese, in gioco il futuro della sidururgia in Italia. Da Mittal arrivata una vera e propria presa in giro nei confronti dei lavoratori perch non sono stati in grado di dare un piano industriale. Ci sono 124mila tonnellate di banda stagnata fino a giugno, ci sono 92 mila tonnellate di zincato fino a giugno" spiega il segretario della Uilm Antonio Apa. E proprio il tema del proseguo della produzione sembra essere la vera motivazione delle mosse dei vertici Mittal. Stasi dei consumi, problemi di liquidit, crisi del settore automotive, politica cinese a sostegno delle materie prime nazionali e, naturalmente, pandemia da Covid-19. Sono diversi i problemi alla base della difficile situazione del comparto acciaio, che si riflettono sulle scelte di Mttal, una congiuntura economica che si rispecchia su una situazione di tensione gi alta tra governo e il gruppo siderurgico che aveva manifestato pi volte l'intenzione di lasciare l'Italia. 


Il sindaco di Genova Marco Bucci stato categorico: "O si d lavoro a tutti gli operai ex Ilva oppure ci riprendiamo le aree siderurgiche e su quelle aree costruiamo attivit per il porto e per la citt, perch sono in grado di darci tantissimi posti di lavoro, a Genova interessa la ricaduta economica e occupazionale, anche io sono stato deluso dall'atteggiamento del management di Arcelor Mittal", insomma tutti o quasi contro Mittal. Anche l?ex ministro degli Interni attuale senatore della Lega Matteo Salvini ha parlato a Primocanale della situazione spronando il governo a chiamare i bertivi Mittal (LEGGI QUI).

"L'azienda ha chiesto 400 milioni di prestito che il governo non ha concesso - spiega ancora Manganaro della Fiom -. E' un arma di ricatto per lasciare gli stabilimenti in una situazione disastrata. in modo che non siano in grado di produrre cos chi arriver dopo non sar in grado di farli ripartire. In tutto questo il governo si dimostrato incapace" Ma il segretario Fiom Cgil di Genova fa partire un'altra saetta nei confronti dell'esecutivo guidato dal premier Conte puntando il dito sull'amministratore delegato di ArcelorMittal Lucia Morselli: "Oltre all'incapacit ci sar anche magari qualche complicit. La Morselli oggi gestisce Mittal, il giorno prima era responsabile dell'azienda concorrente della Mittal (Acciaitalia ndr) e ora c' chi dice che si candida insieme allo Stato a gestire il dopo Mittal".

I numeri di Mittal non sono esattamnente rosa, il colosso franco-indiano della siderurgia ha chiuso il 2019 con una perdita netta di 2,5 miliardi di dollari. Il tira e molla in Italia proseguito per i primi due mesi dell'anno con il tentativo da parte del governo di trovare una soluzione capace di garantire il piano di ambientalizzazione da una parte e la produzione siderurgica dall'altra. Poi arrivata l'emergenza Covid, e ora un nuovo scontro aperto nell'intricata vicenda che vede in mezzo oltre 10mila lavoratori di tutti gli stabilimenti italiani, Genova compreso.