Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria e titolare di una lista di appoggio a Bucci, intervenuto in Terrazza a Primocanale ha analizzato l'esito del voto. "Erano vittorie previste, anche i sondaggi hanno accompagnato un trend confermato dalle urne, con qualche astensione di troppo, che ci deve far riflettere tutti quanti sulla disaffezione alla politica. Che ci fosse un sentimento di fiducia verso Bucci e Peracchini era evidente, per quanto alla Spezia ci fossero frammentazioni nelle liste. Ogni partito tende a valorizzare proprie posizioni e proprio marchio, il centrodestra ha dimostrato in questa regione una capacità elevata di apertura e di condivisione e di allargamento della propria cerchia, come dimostrano le liste per Bucci e Peracchini".
ASTENSIONISMO - "Non è un segnale da poco, determinato da più concause che non va banalizzato né drammatizzato, il presidente USA viene eletto da poco più della metà degli elettori, l'astensione non snatura la validità del voto nelle proporzioni, si spalma su tutti e non su una parte, lo ha sostenuto al torto il centrodestra quando perdeva, era sbagliato allora e lo è oggi. La verità è che più si allarga l'offerta politica e più gente va a votare".
NEOCENTRISMO - "E' uno sforzo da fare insieme, c'è area che non si riconosce nel centrodestra e nel centrosinistra. Alle ultime regionali a Genova la lista Toti fece il 24, oggi le tre liste civiche hanno il 30, qui a differenza che altrove il centrodestra ha saputo essere coalizione aperta, inclusiva. Deve essere una strategia nazionale, forse non riprodurrà i numeri di Genova ma delinea una coalizione centrista e riformista. Se siamo autoreferenziali perdiamo, se siamo aperti siamo attrattivi".
IL COMMENTO
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