Politica

Serve un rinnovamento rapido per poter arrivare a vincere le elezioni regionali del 2025. Basta con le critiche interne, il nostro obiettivo è battere Toti
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di Davide Lentini

IMPERIA - "Arrivati a questo punto il problema non è più Valentina Ghio come segretario regionale, bensì i tempi che il partito vuole darsi per iniziare il percorso di rinnovamento, a livello nazionale e di conseguenza a livello locale". Christian Quesada è il segretario Pd della federazione provinciale di Imperia, uno dei più critici nei confronti di Ghio che incontrerà nuovamente venerdì insieme agli altri segretari provinciali della Liguria. Sarà il secondo incontro in 2 settimane.

"Ghio è stata eletta unitariamente e sono stato uno dei primi a sostenerla, ma ha disatteso il suo mandato - dice a Primocanale - escludendo dalle candidature alle ultime elezioni politiche diversi territori, il ponente in primis. Ma oggi per arrivare al dopo Ghio dobbiamo capire se potremo organizzare in tempi brevi un congresso regionale. Tutto dipende da quello nazionale".

Entro il 18 novembre dovrà infatti riunirsi l'Assemblea nazionale del Pd che dovrà decidere le regole che porteranno al rinnovamento del partito e alla sostituzione di Enrico Letta. "Se potremo fare la stessa cosa in Liguria in poco tempo, al massimo entro un paio di mesi - dice Quesada - allora possiamo prolungare il mandato di Valentina Ghio fino al congresso regionale.

Se invece dovremo aspettare la nuova segreteria nazionale per poi, a cascata, rinnovare quella ligure allungando di fatto i tempi, servirà una soluzione condivisa in Assemblea per eleggere un segretario di transizione che ci dovrà portare al congresso. Il futuro segretario - conclude Quesada - dovrà essere capace soprattutto a riorganizzare il Pd ligure e a aprirlo alla società civile per arrivare con le idee chiare alle elezioni regionali del 2025. Non abbiamo più molto tempo. E se vogliamo battere il centrodestra dobbiamo iniziare a fare una opposizione seria al presidente Toti invece di continuare a criticare noi stessi".