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Polemiche accese tra governo francese e italiano. Il presidente di Regione Liguria: "Forse qualcuno oltre confine dovrebbe rileggersi la Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino del 1789"
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VENTIMIGLIA - E' tornata al centro della cronaca e dell'agenda politica la questione dei migranti. La Liguria affronta giornalmente il problema a Ventimiglia: la città di confine vive con i costanti tentativi da parte degli stranieri di arrivare in Francia. E non mancano le tragedie come quella di lunedì scorso quando un giovane afgano è stato travolto mentre provava a raggiungere il Paese transalpino attraverso l'autostrada: travolto da una macchina prima e da un camion poi (leggi qui).

Al centro delle polemiche tra il governo francese di Emmanuel Macron e quello italiano di Giorgia Meloni è proprio la questione migranti con il ministro degli Interni francese Darmanin che ha parlato di "Italia disumana" in riferimento alla nave Ocean Vikings  sbarcata poi a Tolone e a che ad un certo punto sembrava dovesse arrivare a Genova. Dalla Francia è arrivato lo stop all'accoglienza dei migranti ospitati in Italia prevista da accordi.

In queste ore sono stati rafforzati su suolo francese i controlli al confine. Uomini della Police nationale e della Géndarmerie coordinati dalla polizia di frontiera, sono impegnati a controllare una quindicina di punti di passaggio, compresi i tratti di montagna, ma soprattutto stazioni ferroviarie, autostrade e piazzole di sosta secondo le precise disposizioni emanate della Dgnp, la Direzione generale della Police nationale. Immediate si sono formate lunghe code alla frontiera per i maxi controlli dei francesi (Leggi qui).

Il governatore di Regione Liguria Giovanni Toti su questo punto commenta: "Forse qualcuno oltre confine dovrebbe rileggersi la Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino del 1789, orgoglio della rivoluzione francese. È passato tanto tempo, evidentemente è stata dimenticata. O anche solo il meno nobile Trattato di Schengen, ai cui doveri spesso il nostro Paese viene bruscamente richiamato dai tanti soloni della morale predicata e poco praticata. Perché basta fare un salto al confine di Ventimiglia per vedere un muro di 4 mila agenti equipaggiati di tutto punto che ogni mattina riportano al confine italiano decine di migranti che hanno camminato tutta la notte, rischiando la vita, per attraversare la frontiera. Per raggiungere quella terra di libertà che evidentemente è tale solo per chi ha in tasca documenti europei e magari qualche carta di credito ben fornita".

Secondo i dati la Francia a Ventimiglia respinge ogni giorno 80 migranti che dall'Italia provano a passare il confine, in ogni modo: tra gli scogli, a piedi in strada, nascosti in tir e auto. In sette anni sono 28 i migranti che hanno perso la vita provando ad andare in Francia.

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Il presidente ligure e leader di Italia al Centro aggiunge "Sono persone che spesso cercano solo di ricongiungersi a parenti che non vedono da decenni. La Francia che ci fa la morale è la stessa Francia che ha sospeso, unilateralmente, il Trattato sulla libera circolazione delle persone in Europa? È la Francia che ogni giorno dell'anno rispedisce oltre confine a Mentone almeno 80/100 migranti, per farli dormire sotto un ponte a Ventimiglia, in attesa di riprovarci a passare quel confine? Dunque, se l'Italia chiede che i migranti sbarchino non solo nei porti italiani è 'disumana' ma se i gendarmi francesi, pistole e manganelli, abbandonano sulla frontiera i migranti, senza cibo, acqua e cure mediche, quella invece è vera solidarietà. A me non piace quando nella casa comune europea si alzano i toni. Ma c'è davvero un limite a tutto - conclude Toti -, anche al sentirsi superiori e alla doppia morale!".

Poi arriva la risposta a Toti del consigliere regionale del Pd ed ex sindaco di Ventimiglia Enrico Ioculano che critica le parole del presidente: "Mi hanno insegnato che prima di criticare gli altri occorre guardare sé stessi. E le parole del presidente Toti dimostrano che lui fa il contrario. A Ventimiglia il fenomeno migratorio lo conosciamo bene: il flusso di persone mosso dalla speranza di una vita migliore ce lo abbiamo sotto agli occhi giornalmente così come abbiamo sotto il nostro sguardo la mancata gestione del fenomeno. Il territorio di Ventimiglia è di frontiera e come tale è fisiologico sia raggiunta da decine di migliaia di persone in cammino all'anno" e ancora "i primi a voler lasciare all'addiaccio le persone migranti sono stati i partiti e le persone che lui ha sempre appoggiato a Ventimiglia" attacca Ioculano.

Intanto all'Ansa arrivano anche le testimonianze degli stessi migranti che provano a raggiungere in ogni modo la Francia. "Basta aspettare qualche giorno, poi ci riproviamo anche se un po' di paura c'è". Salah viene dal Darfur, dice di avere 18 anni e non è al suo primo tentativo di passare il confine. "E anche se hanno arrestato qualche passeur nei giorni scorsi, loro ci saranno sempre per noi. Ci vivono, con noi, ci prendono i soldi. Vedrai che stasera qualcuno si farà vedere". Più preoccupato è Taki Hassan, presidente del centro culturale di fratellanza islamica, che riceve alla moschea molti dei migranti senza documenti arrivati con i barconi. "Diamo loro da mangiare e da vestirsi, vengono qui anche per lavarsi e per pregare ma cosa succederà se non riusciranno più a passare? Oppure se i passeur spariscono, come faranno a fare i sentieri di notte? Che fine ha fatto il patto di amicizia siglato dalla Francia con il nostro Presidente Mattarella? Sono preoccupato per quello che potrà succedere qui - ha concluso - se aumenterà il numero delle persone che arrivano con i barconi".

Anche il viceministro a infrastrutture e porti, Edoardo Rixi, commenta quanta sta accadendo: "Credo che mettere 500 agenti sul confine di Ventimiglia non sia un atteggiamento da Paese amico" (Leggi qui). 

 

 

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