Politica

Dibattito aperto tra il senatore del Movimento 5 Stelle Luca Pirondini, Ilaria Cavo, vicepresidente commissione Attività produttive alla Camera dei deputati, e il vicesindaco Pietro Piciocchi sull'opera discussa da più di quarant'anni sui tavoli della politica
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di Silvia Isola

GENOVA - Sul sito web grondadigenova.it si legge che l’iter approvativo è partito nel 2011, ma la storia comincia molto prima: negli anni ’80 era la bretella autostradale Voltri-Rivarolo pensata per decongestionare Ponte Morandi, poi è diventata la Gronda che da più di quarant’anni è "in fase di progettazione" e giace sui tavoli della politica. Ma la firma del protocollo d’intesa del ministro alle infrastrutture Matteo Salvini sembra voler trasformare in realtà l’opera che prevede la realizzazione di 65 km di autostrade, con 24 viadotti e 23 gallerie, che costituiscono l’81% del tracciato.

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Per il Comune di Genova, si tratta finalmente di riparare ad un errore del passato e a costruire la città del futuro, nonostante i disagi che il cantiere potrà arrecare. "Per colpa di questo ritardo di oltre 40 anni, la città ha subito conseguenze enormi e probabilmente oggi avrebbe avuto ben altro sviluppo se fosse uscita prima da questo isolamento infrastrutturale che l'ha condannata ad un declino da cui finalmente si sta rialzando", commenta il vicesindaco Pietro Piciocchi, ospite al "Programma politico di Primocanale" in onda tutti i lunedì sera alle ore 21. "Le modalità di cantierizzazione sono ancora da definire, ricordo che sono state individuate già da tempo una serie di aree oggetto di espropri".

"Noi abbiamo già iniziato con Aspi a valutare tutte le interferenze che si potranno verificare, con lo scopo di minimizzarle il più possibile. L'amministrazione locale è consapevole della necessità dell'opera, ma nello stesso tempo si rende bene conto dei disagi che la sua realizzazione potrà arrecare alla cittadinanza quindi lavoreremo per mitigarli, esattamente come abbiamo fatto in tante altre situazioni"

Questo è l'impegno assunto dall'amministrazione. Vero è che nei prossimi anni, Genova avrà diversi cantieri aperti, dalla mobilità che prevede la realizzazione dello skytram e il prolungamento delle metropolitane, passando per il tunnel subportuale, il completamento del nuovo Waterfront di Levante, la funivia di collegamento tra Porto Antico e forti genovesi. Ma continueranno per forza anche i lavori sulle tratte autostradali che comportano restringimenti o scambi di carreggiata, chiusure notturne e lunghe code quotidiane. "Noi possiamo anche chiedere scusa fin d'ora per il disagio che creeremo alla cittadinanza però è importante che tutti pensiamo con slancio e con generosità alla Genova dei nostri figli".

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Da sempre contrario è invece il Movimento 5 Stelle che vede nella ‘mini Gronda’, cioè il raddoppio della A7, affiancata da due tunnel Multedo-Sestri Ponente e Aeroporto-Campi, un progetto più veloce da realizzare e più efficace. Il senatore del Movimento 5 Stelle Luca Pirondini, collegato da Roma, è intervenuto con forza nel dibattito per ricordare le posizioni dell'opposizione: "Vedo così tanto impegno per realizzare fra vent'anni un progetto pensato a 40 anni fa: questo significa realizzare la Genova del passato", attacca. 

"Vorrei che ci spiegassero perché continuano ad essere favorevoli ad un'opera costosissima la cui analisi costi-benefici oggi non reggerebbe interamente, nella quale si deve scavare il più grande scavo del mondo nel territorio più fragile del mondo"

Per il movimento di Giuseppe Conte si tratta di costruire un’opera nata nel passato, dalle tempistiche troppo lunghe e dall’impatto ambientale devastante. E la soluzione B l'ha indicata "anche il ministero che ha detto essere migliore, più veloce e meno impattante l'opzione della Genovina". Ma la maggioranza imputa proprio ai partiti del ‘no’ la colpa di questa situazione. Sempre a Roma era presente anche Ilaria Cavo, vicepresidente commissione Attività produttive alla Camera dei deputati, che ha ribattuto: "Vorrei capire la logica per cui noi siamo in ritardo sulla Gronda perché il Movimento 5 Stelle ha fatto perdere tempo con l'analisi costi-benefici e l'ha tenuta bloccata finché ha potuto e adesso con la logica che siamo in ritardo dobbiamo ritardarla ancora". 

"La Gronda deve partire perché un'opera essenziale di cui c'è bisogno e tutto il tema degli extra costi che ha voluto paventare Pirondini - a cui credo che ministro Salvini risponderà puntualmente all'interrogazione e a cui non voglio assolutamente sostituirmi - è stato detto a chiare lettere che nessun costo ulteriore andrà a gravare sulle tasche dei contribuenti, ma sarà caricato su Autostrade per l'Italia"

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Impossibile trovare un accordo tra maggioranza e opposizione su quest'opera che - quasi come il ponte sullo stretto - sembra essere mitologia, ma che per l'attuale Governo deve partire il prima possibile, premendo l'acceleratore. E Pirondini chiosa: "Ora il Comune è di centrodestra, la Regione è di centrodestra, il Governo è di centrodestra: l'hanno promessa per anni, la facessero... Spero non abbiano bisogno di amministrare anche la Casa Bianca per farla davvero".