GENOVA – La fuoriuscita di 32 esponenti dal Partito Democratico ad Azione ha messo in subbuglio la politica ligure: da un lato la sorpresa tra i vertici del Pd, dall'altro la valutazione che gli avversari di centro destra stanno dando alla vicenda. Tra questi il presidente di Regione Giovanni Toti, ospite a Primocanale.
Che idea si è fatto di questo terremoto?
“Mi sembra che le profezie successive all'elezione della Schlein si stiano avverando, il Partito Democratico si è spostato su posizioni che su grandi opere, ambiente, contratti, competitività non sono compatibili con l'anima riformista e moderata della Margherita che andò a comporre il Pd all'atto della sua fondazione. Io analizzo questa vicenda da osservatore esterno, naturalmente, e non posso non sottolineare una certa confusione nel gruppo centrista di Carlo Calenda: fu lui stesso a benedire la candidatura di Marco Bucci, diversi esponenti di quell'area appartengono a una delle liste civiche del sindaco, oggi Lodi e Rossetti vanno all'opposizione, una situazione poco comprensibile, soprattutto per gli elettori. Noi, comunque, se Lodi e Rossetti non faranno opposizione massimalista e oltranzista li staremo certamente ad ascoltare. Io da Calenda e da quel mondo mi aspetto un po' di tutto, però non so proprio come si possa collocare dopo tutte le cose buone che venne a dire sul nostro modello il segretario di Azione”.
Il 2024 sarà l'anno delle elezioni europee e di molte amministrative, tra le altre quelle negli importanti comuni di Sanremo e Rapallo.
“Dividiamo nettamente le Europee, che riguardano i principali partiti a livello nazionale, dalle amministrative. Le mie liste osserveranno le europee da spettatori e voteranno i loro candidati preferiti, in coerenza con le proprie idee”
E con Forza Italia non esiste la possibilità di aprire un dialogo? Tajani ha parlato di porte aperte.
“Io al momento non vedo questa possibilità; Tajani ha deciso di convocare un congresso di partito che eleggerà un proprio segretario che si giocherà le proprie carte restando confinato in uno spazio che io da tempo giudico angusto. Se avesse invece aperto a una costituente di centro sarebbe stato diverso, sarebbe stata una cosa bella, l'unirsi nel ricordo di Berlusconi recidendo quei vincoli che lo stesso presidente aveva imposto nel suo ultimo periodo, ma non è successo. Se tutte le anime del centro riuscissero a unirsi e non respingersi come calamite con poli identici sarebbe positivo e costituirebbe un aiuto anche alla maggioranza di governo che sarebbe più solida con una componente moderata e riformista. Ma io faccio un altro mestiere, le nostre avventure nazionali sono andate peggio di quanto sperassimo, per noi sono molto più importanti le amministrative. Qui le nostre liste e i nostri uomini migliori devono unirsi attorno alla nostra idea di Liguria: con noi i partiti nazionali, che talvolta vorrei più partecipi delle nostre battaglie, specie in qualche esponente che sembra avvolto in qualche sindrome locale”.
Tra le sue battaglie c'è quella del rigassificatore: si aspettava questa opposizione così dura?
“In Italia chi specula sulla paura, chi è fautore della decrescita o strumentalizza le cose per un pugno di voti ha sempre successo. Oggi mi sono confrontato con il ministro Pichetto Fratin: il rigassificatore è parte di un progetto lanciato dal governo Draghi e chi oggi protesta è lo stesso che protestava per il caro gas e adesso non vuole mettere in sicurezza il Paese sul fronte dell'approvvigionamento energetico. Si stanno raccontando palle colossali sui presunti pericoli del rigassificatore, l'analisi dello Stato su quest'opera è profonda. Poi certo è giusto sedersi al tavolo per discutere eventuali modifiche così come oggi abbiamo parlato con il ministro delle compensazioni da garantire al territorio”.
Anche sul trasferimento dei depositi da Multedo a Sampierdarena la lotta è molto serrata. Con anche qualche colpo di scena inatteso, come la necessità di una Valutazione ambientale nazionale e l'opposizione del Ctr.
“Io dalle cose complesse mi aspetto sempre un percorso complesso. La Valutazione di impatto ambientale di livello nazionale non mi preoccupa ma, piuttosto, mi tranquillizza così come mi tranquillizza un Comitato tecnico attento e persino puntiglioso. Il problema è che chi protesta oggi è lo stesso che ha lasciato i depositi a Multedo attaccati alla testata del letto di molte famiglie. Chi dice no allo spostamento a Sampierdarena deve indicare l'alternativa. L'opzione zero sarebbe decisa dalla imprese qualora dovessero ritenere la situazione non sostenibile: sarebbe una scelta comoda, certo, ci si toglie un problema, ma a forza di opzioni zero ci ritroveremo con opzione zero di minestra nel piatto”.
IL COMMENTO
Ddl vittime incuria, speriamo la norma non venga usata mai più
Situazione drammatica, presidente Meloni serve incontro urgente