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D'Angelo: "C’è bisogno di un progetto organico e di ampio respiro per una città che possa riuscire a dare piena cittadinanza a chi la abita, garantendo lavoro di qualità, opportunità di formazione, servizi, accessibilità spazi verdi"
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di Andrea Popolano

GENOVA - Il Pd presenta “Genova Futura”, un programma di cinque tappe che precederanno la conferenza programmatica del 13 e 14 aprile: due giorni di lavoro sui temi per un nuovo modello di sviluppo di Genova che il Partito democratico di Genova, insieme al Gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo, metterà al centro della propria agenda politica. Ogni tappa rappresenterà un momento di ascolto, confronto e riflessione che coinvolgerà persone, circoli territoriali e comunità esterne "per ripensare il futuro della città".

Vogliamo raccogliere la profonda esigenza di rilancio, di ascolto e di una nuova e credibile rappresentanza. Di fronte a un’amministrazione che sempre più spesso rinuncia a perseguire gli interessi generali della comunità in favore di interessi di parte, siamo convinti che il Partito Democratico a Genova possa proseguire il percorso per tornare a rappresentare quei soggetti sociali dai quali si è allontanato, a partire da quel mondo del lavoro che è stato per molti anni il suo punto di forza. C’è bisogno di un progetto organico e di ampio respiro per una città che possa riuscire a dare piena cittadinanza a chi la abita, garantendo lavoro di qualità, opportunità di formazione, servizi, accessibilità, spazi verdi e una strategia per uno sviluppo sostenibile che permetta di crescere senza lasciare indietro nessuno. “Genova Futura” vuole essere questo: un percorso democratico e partecipativo per dare a Genova un’alternativa necessaria”, afferma Simone D’Angelo, segretario metropolitano del Pd di Genova.

Pensiamo a una città che ridia forza al suo porto, che ne è da sempre il motore principale del suo sviluppo senza tralasciare l’industria che si avvia a trasformazioni sempre più innovative e digitali. Vogliamo consolidare la nuova frontiera del turismo e del commercio, ormai componenti importanti della crescita economica di Genova, e che a essa va integrata in maniera sempre più stretta un’offerta culturale che valorizzi le sue specificità e non le scimmiotti. Questi tre asset pongono il problema storico dell’accessibilità alla città: la mobilità di persone e merci ha bisogno di collegamenti moderni, veloci, ragionati e sempre più rapidi con il resto d’Italia e d’Europa. A tutto questo va aggiunto un ragionamento ponderato su Genova e la sua demografia, necessario per sviluppare proposte efficaci sul piano socioassistenziale e di sviluppo di servizi alla persona. “Genova Futura” non è un momento, è un percorso e uno spazio di confronto e ideazione con le cittadine e i cittadini sulla città che verrà e che vogliamo” spiega Vittoria Canessa Cerchi, responsabile della conferenza programmatica e Agenda per il Pd genovese.

Presenti alla conferenza stampa Sofia Di Patrizi, portavoce della conferenza delle Donne democratiche di Genova e Pietro Sapori, segretario metropolitano dei Giovani democratici che hanno sottolineato come nella conferenza programmatica la questione di genere e quella generazionale rappresenteranno due filoni trasversali a ogni discussione, in una città con disuguaglianze sempre più marcate.

"La conferenza programmatica del Partito democratico che si terrà a Genova sarà un momento importante in cui ci riuniremo per prendere lo slancio necessario per l'importante appuntamento del 9 giugno, quando ci saranno le elezioni europee. In questi anni, l'Unione Europea ha fronteggiato crisi epocali con strumenti straordinari come il PNRR, centrale nella nostra conferenza programmatica, ma nella nostra idea di Europa quelli che fino a oggi sono stati mezzi appunto straordinari devono diventare ordinari. È anche, anzi soprattutto, su questo che ci confronteremo nella campagna elettorale dell'anno prossimo. Parlare di PNRR a Genova non è casuale: il nostro capoluogo di regione, infatti, se da un lato è uno snodo cruciale per il commercio e lo sviluppo industriale del Nord Italia, dall'altro è il centro di un territorio che negli ultimi anni non è stato messo in condizione di sfruttare al massimo le sue potenzialità. I ritardi proprio nello sviluppo dei progetti legati alle risorse europee sono una situazione inaccettabile che danneggia le prospettive economiche e sociali di luoghi che possono essere il fulcro di sperimentazione della transizione sociale, ecologica e digitale. Il Pd deve dimostrarsi un'alternativa valida, iniziando fin da ora un dialogo con cittadini e società civile che porti a uno schieramento ampio e soprattutto credibile che possa proporre un’alternativa a un declino non inevitabile, a partire dalle europee fino alle prossime elezioni amministrative e regionali”, conclude il Capodelegazione del Partito Democratico al Parlamento Europeo, Brando Benifei.

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