ROMA - Un day after della politica che ha portato all'approvazione del testo definitivo della manovra, dopo una discussione notturna in aula. Il documento arriverà mercoledì 20 dicembre in Senato e il voto di fiducia è fissato per il 23, l'antivigilia di Natale. Ci sarà poi il passaggio alla Camera e il disco verde entro il 30, per scongiurare l'esercizio provvisorio.
Sono stati così approvati con una seduta notturna della Commissione Bilancio del Senato gli emendamenti dei relatori e alcuni testi delle opposizioni, tra cui quello votato da tutti che destina 40 milioni di euro a iniziative contro la violenza sulle donne: dai centri antiviolenza al reddito di libertà. Non ci sarà più spazio per un emendamento in materia di proroga temporanea dello stato di avanzamento lavori del Superbonus.
Pace fatta con i medici, dopo che non è stato depositato un testo che il governo aveva preparato in extremis e che avrebbe dato la possibilità ai dirigenti e ai docenti universitari del settore sanitario di andare in pensione a 72 anni invece che a 70. Provvedimento che ha trovato la contrarietà dei camici bianchi e che potrebbe essere discusso nuovamente nei prossimi mesi.
Dopo le polemiche delle scorse settimane l’esecutivo ha presentato una misura che salva dalla possibile decurtazione le pensioni di vecchiaia di medici, dipendenti degli enti locali, maestri e ufficiali giudiziari dalla stretta che rivedrà al ribasso l’importo delle pensioni, mentre saranno penalizzate le uscite anticipate, a eccezione di coloro che maturano i requisiti entro il 2023. "Abbiamo fatto un lavoro molto impegnativo, alla fine il governo ha portato a casa diversi risultati dando ascolto alle opposizioni e non abbiamo compresso il dibattito", ha commentato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani al termine del voto.
IL COMMENTO
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