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In alcune città come Milano gli stipendi sono stati sospesi in attesa del decreto del Governo che arriverà a fine maggio, Genova invece continuerà a riconoscere gli emolumenti
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di Riccardo Olivieri

GENOVA - Tagliato ma perlomeno lo stipendio arriva: il Comune di Genova 'salva' gli assessori dei nove municipi (enti che esistono in Italia solo nelle città che superano i 300mila abitanti) che a causa di un vuoto normativo rischiavano di rimanere senza una paga per il loro ruolo, nonostante alcuni avessero anche lasciato il proprio lavoro per potersi dedicare a tempo pieno al proprio territorio.

A far nascere la questione è stato un quesito del Comune di Milano al Ministero dell'Economia: tecnicamente la figura dell'assessore municipale non è presente nell'ordinamento mentre sono previste quelle del presidente e dei consiglieri. I presidenti di municipio a Genova a causa di una modifica dello statuto guadagnavano il 70% degli stipendi degli assessori comunali; agli assessori municipali spettava il 30% del contributo dato ai presidenti mentre i consiglieri, per cui nulla è cambiato, vengono pagati a gettone. Una volta verificata la normativa nazionale si è scoperto che lo stipendio dei presidenti deve corrispondere al 60% di quello degli assessori comunali (se invece mantiene a proprio lavoro si scende al 30%) ed è quindi stato abbassato.

Per quanto riguarda l'emolumento riconosciuto agli assessori dei municipi ognuno dei comuni coinvolti sta agendo autonomamente. A Genova il Comune ha deciso di riconoscere loro il 25% dello stipendio del presidente di municipio (quindi il 15% di un assessore comunale) come da normativa nazionale, mentre per esempio a Milano gli stipendi sono stati sospesi fino a fine maggio: il 29 marzo infatti il Governo ha emanato un decreto legge con cui ha sanato tutto il pregresso ma bisognerà attendere 60 giorni per conoscere il destino degli assessori, che nel caso genovese, se si dovesse stabilire che la loro paga deve essere più bassa, potrebbero essere costretti a restituire parte del loro emolumento. Attraverso Anci i comuni coinvolti (oltre a Genova si tratta di Milano, Torino, Roma, Napoli, Palermo, Bologna, Firenze e Bari) stanno dialogando col Governo per trovare una soluzione.

"Gli assessori per me devono essere stipendiati, perché quando dedicano cinque giorni alla settimana a questo mandato e lasciano il loro lavoro è giusto che prendano lo stipendio, altrimenti la politica diventa un mestiere per chi ha i soldi o la partita Iva" ha dichiarato il presidente del Municipio Centro Ovest Michele Colnaghi, mentre al presidente del Municipio Bassa Val Bisagno Angelo Guidi non sembra corretto "in questo momento di difficoltà generale andare a rivendicare questioni economiche per la politica ma la figura dell'assessore è fondamentale e spero si possa trovare una misura di buon senso".

"Gli assessori hanno un ruolo più che fondamentale perché sono i primi interlocutori del cittadino - sottolinea il presidente del Municipio Levante Federico Bogliolo -. Il cittadino va dal Municipio e noi ci dividiamo i compiti. Vanno retribuiti perché è un lavoro che porta via tanto tempo. Apprezziamo molto questo sforzo del Comune di Genova che mantiene gli emolumenti, anche se ridotti, perché riconosce il lavoro degli assessori di municipio". Per il Comune sono stati principalmente la segreteria generale ed il presidente del Consiglio Comunale Carmelo Cassibba ad occuparsi della materia: "Gli assessori non sono previsti dall'ordinamento ma svolgono una funzione indispensabile nell'ambito del decentramento cittadino - spiega Cassibba -. Presidenti, assessori e consiglieri municipali sono le prime figure con i quali i cittadini si interfacciano, il loro è un compito fondamentale".