GENOVA - La politica e il nucleare di nuova generazione, prove d'intesa per il sindaco Marco Bucci e per la sua lista civica Vince Genova. L'occasione è stato un convegno organizzato dal gruppo consiliare che fa riferimento al primo cittadino, alla presenza delle istituzioni e dei vertici di Ansaldo Energia e Ansaldo Nucleare. Gli obiettivi di decarbonizzazione portati avanti dall'Europa possono essere raggiungibili secondo una priorità di fonti energetiche e il piano industriale di Ansaldo Energia ha diversificato i suoi prodotti e le sue linee di business. "Da una parte il tradizionale gas e le energie rinnovabili integrate, dall'altra le nostre turbine come l'idrogeno e il nucleare - spiega a Primocanale Marco Grillo, deputy General Manager di Ansaldo Energia -. L'azienda è riuscita a mantenere in vita il nucleare negli ultimi anni lavorando all'estero, grazie alla capacità dei manager che sono riusciti a gestirla. Oggi abbiamo un management bravo che sta lavorando su opportunità all'estero e che, se ci sarà la possibilità in Italia, è pronto e a disposizione per creare una filiera, per portare avanti le necessità del Paese".
Ansaldo Nucleare cerca personale ma non lo trova, mancano professionalità che non possono essere formate nel giro di poco, a rimarcarlo è anche l'Università di Genova. Insomma, trovare ingegneri nucleari è alquanto difficile, soprattutto in Italia, dove di nucleare se ne parla poco. L'idea, lanciata da Ansaldo Energia, è quella di far nascere master post laurea che potrebbero essere finanziati dalla stessa azienda, affiancati a corsi intensivi. Ma al momento, all'orizzonte, non vi è l'ipotesi di un corso di laurea specifico. Ma cosa significa, in prospettiva, costruire un nucleare in Italia? "Il nucleare di nuova generazione è più pulito, più sicure e modulabile, con tagli anche più piccoli e con costi e tempi di realizzazione più ridotti - commenta il manager di Ansaldo Energia Marco Grillo -. Questo significa che si può ben distribuire, togliendo le paure che sempre hanno attanagliato la popolazione in merito".
"La nostra opinione è che si debba mettere al centro la politica industriale, perché il dibattito si sta dividendo tra porto e turismo, ma esiste anche l'industria che è stata la spina dorsale del nostro Paese, per tanti decenni" ha aggiunto il capogruppo di Vince Genova in consiglio comunale Paolo Gozzi. L'obiettivo del convegno è stato quello di capire strategicamente come sviluppare il progetto del nucleare di nuova generazione. Un argomento che da sempre divide l'opinione pubblica, per certi aspetti un tabù, dopo la tragedia di Chernobyl del 1986 e il referendum abrogativo del 1987. "La città ha vissuto il processo di decarbonizzazione con il referendum del 1987, Genova esportava in tutta Italia e in tutta Europa le sue eccellenze con 1600 tecnici - ha aggiunto Paolo Gozzi -. Il nucleare di oggi è molto diverso da quello con cui avevamo a che fare negli anni '80, per capire l'opportunità di questo fiore all'occhiello, che è stato in questo settore. E' necessario capire che è un volano per l'intera economia cittadina".
IL COMMENTO
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