Rapallo - Gioca in casa Antonio Gozzi che, a pochi chilometri dalla sua Chiavari, incontra i giovani industriali riuniti come ogni anno all’Excelsior. Da qualche settimana nel board di comando di Confindustria, voluto dal nuovo presidente Emanuele Orsini, il numero uno di Duferco ha la delega all’Europa e all’autonomia strategica temi che conosce molto bene e sui cui ha le idee molto chiare.
Presidente, il leader del Movimento 5 Stelle Conte ha parlato di "capitalismo infetto" riferendosi all'inchiesta giudiziaria ligure e di "economia di guerra". Qual'è il suo pensiero?
"Ho condiviso la risposta che gli ha dato Emma Marcegaglia: serve rispetto per gente seria che ogni giorno lavora con passione e sacrifici. Ma come si fa a venire in un convegno di Confindustria a dire frasi del genere facendo generalizzazioni? Capisco che siamo in campagna elettorale ma a così è troppo".
Per due giorni Rapallo è stata al centro della scena nazionale. Cosa le è rimasto?
"Sono passati da qui tutti i leader politici e quindi per il Tigullio in generale è stata una bella vetrina. Mi sono piaciute poi le parole del presidente dei giovani industriali Di Stefano che ha affrontato tanti temi compreso quello del modello Liguria e quelle del presidente Orsini che ha ribadito il no al blocco delle infrastrutture".
Ormai da quasi un mese la Liguria è dentro una tempesta giudiziaria che l'ha scossa parecchio. Che idea si è fatto?
"Dico che i giudici e gli avvocati devono fare il loro mestiere e che è l'accusa che deve dimostrare che qualcuno ha sbagliato e non l'accusato di essere innocente. Ma non è vero che non si può fare presto e bene nella legalità e nella trasparenza soprattutto in una regione che ha bisogno come il pane di infrastrutture. Sono arrivati 8 miliardi, una cifra mai vista arrivata perché il modello Genova è stato un successo e Genova ha dimostrato di saper fare le cose. Hanno creduto nella Liguria prima Draghi e poi Meloni non a caso".
Che scenari vede?
"Purtroppo ci sono già segnali che si sta fermando parte dell'economia. Il porto di Genova ad esempio come anche quello di Vado, stanno subendo forti rallentamenti. Dico che dopo lo choc iniziale le amministrazioni devono mettersi in cammino perché le inchieste dureranno anni seguendo i loro iter con esiti diversi e ad oggi imprevedibili ma nel frattempo si deve andare avanti. Questa vicenda non può diventare un alibi per chi lavora nella pubblica amministrazione non vuole prendere responsabilità di rischiare magari firmando qualcosa di presentarsi davanti alla corte dei conti o davanti a un pm".
Tra le tante opere in ballo c'è la Nuova Diga di Genova...
"Il sindaco Bucci ha fatto quello che la legge gli ha consentito di fare. E evidente che il legislatore ha pensato come forma di indennizzo di potesse essere un'accelerazione delle opere di Genova. Senza la diga il porto di Genova è finito.
Bucci ha fatto bene nel San Giorgio non sulle basi di un pregiudizio ma sulla base dei fatti, diamogli un'altra possibilità".
Ieri a Rapallo, oggi a Parigi con Orsini dove parteciperà a uno dei due tavoli del bilaterale confindustriale con la Francia, quello dell’energia. Inizia ufficialmente la sua nuova avventura…
"Si sono stato chiamato a portare avanti un progetto in cui credo e di cui penso di avere le competenze. Ci sarà molto da lavorare ma abbiamo le idee chiare convinti di fare un bel lavoro"
Perché la sua delega può integrarsi perfettamente con quella di Mario Zanetti, presidente di Confitarma, al quale è stata data quella sull’economia del mare?
"Si ha ragione Zanetti quando dice così. Sono convinto che il baricentro dell’Europa si sposterà verso il Sud dell’Europa e quindi paesi come Algeria, Tunisia, Egitto e Marocco saranno fondamentali anche pe temi fondamentali come quello legato all’energia. Molte aziende italiane sono già giù, altre delocalizzeranno e poi non dimentichiamo che da noi mancano figure professionali che possiamo formare e portare qui. Genova è la Liguria possono fare la loro parte”.
IL COMMENTO
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