Politica

Il docente di storia contemporanea dell'università di Genova Ferdinando Fasce commenta a caldo il risultato delle presidenziali americane. Crisi economica e promessa di protezione dei confini chiave della vittoria
1 minuto e 41 secondi di lettura
di Eva Perasso

E' un risveglio a stelle e strisce quello italiano e ligure perché, tra le notizie locali, spicca l'aggiornamento internazionale più atteso: il risultato ormai considerato ufficiale delle elezioni presidenziali statunitensi. Già prima delle 8 di mattina infatti arriva la conferma: Donald Trump sarà il 47esimo presidente degli Stati Uniti d'America. Decisivo il voto popolare, ma anche quei temi che rassicurano gli statunitensi, questo il commento a caldo a Primocanale del docente di storia contemporanea dell'ateneo genovese Ferdinando Fasce. Per Kamala Harris la sconfitta: la vicepresidente sarebbe diventata la prima presidente donna degli Stati Uniti. 

Ha vinto la preoccupazione per economia e difesa confini

"Ha inciso molto la situazione economica, l'inflazione, la percezione di una difficoltà enorme che viene attribuita quasi automaticamente all'amministrazione in carica. La preoccupazione delle migrazioni è stata fondamentale: noi vogliamo difendere i nostri confini, ha detto subito Trump", spiega il docente a Primocanale. Nel discorso pronunciato a Palm Beach alle 8 di mattina ora italiana,Trump ha parlato subito della sua famiglia, è riemersa una first lady che non avevamo più visto, Trump ha anche ringraziato il cosiddetto "movimento" che l'ha sostenuto. 

Il presidente dei record

"E' il secondo caso di un presidente che vince una elezione, ne perde un'altra e poi rivince una seconda volta. Era successo solo una volta nel 1892 ed era un democratico", spiega il professore genovese. E tra le motivazioni della sconfitta di Kamala Harris arriva anche una constatazione storica: "Biden-Harris si sono trovati per l'ennesima volta in una situazione di guerra e con l'eccezione di Roosvelt raramente i presidenti che si sono trovati in guerra hanno poi vinto le elezioni".

Verso l'insediamento di Trump a gennaio 2025

"Ora i prossimi passaggi: a dicembre ci sarà un incontro ufficiale dei grandi elettori scelti dai due partiti che si sono già impegnati a votare e a questo punto a votare saranno tutti quelli che hanno sostenuto Trump. Ci sarà dunque questo riconoscimento ufficiale e a gennaio ci sarà l'insediamento", spiega ancora il prof Fasce. 

Il nuovo presidente americano Donald Trump

 

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