Marco Loconte, che si era "rotto le zappe", ritira la sua candidatura a sindaco di Genova, dopo averla annunciata alcune settimane fa. "Questa campagna elettorale è durata un mese ma è da anni che parlo di cibo come atto politico, come Bene Comune - spiega attraverso un comunicato Marco Loconte -. Ne parlo con la zappa in mano, con le mani nella terra, con chi ogni giorno coltiva, cucina, mangia, vive. Perché il cibo non è solo agricoltura: è lavoro, salute, comunità, memoria, territorio, libertà".
L'appoggio ad Antonella Marras
Il candidato contadino parteciperà, lunedì prossimo 28 aprile alle 17.30, all'assemblea pubblica organizzata da Sinistra Alternativa alla sala Cap di Genova e, in quell'occasione, consegnerà pubblicamente il "Manifesto del cibo dei genovesi" ad Antonella Marras, candidata a sindaco di Genova. Marras è stata l'unica firmataria tra i candidati rimasti in corsa. In quell'occasione Loconte chiederà ai presenti cosa pensano di un suo possibile appoggio esterno alla candidatura dell'attivista di sinistra. "Poi tornerò alle mie fasce, al mio lavoro quotidiano, ma con un impegno in più: continuare a far conoscere il Manifesto del cibo dei genovesi a tutti i cittadini, perché non resti un documento di campagna, ma diventi una base concreta per costruire futuro, nelle case, nelle scuole, nei mercati e nei quartieri. Con la zappa in mano, con la voce libera, e con la terra come maestra" ha aggiunto Marco Loconte.
L'attacco ai candidati sindaco di Genova
Arriva poi l'attacco a tutti i candidati a sindaco a cui aveva proposto di firmare il documento. "Un patto concreto che parla di accesso alla terra, mense locali, educazione alimentare, biodiversità, acqua pubblica, difesa delle semenze contadine - commenta il candidato contadino -. Solo una candidata ha scelto di firmarlo: Antonella Marras, candidata di Sinistra Alternativa. Gli altri – Salis, Piciocchi, Crucioli – hanno preferito ignorare o non rispondere.
È un dato politico. E ogni scelta parla". Loconte spiega poi da dove nasce la decisione di ritirarsi. "Non mi ritiro perché mi sento solo, mi ritiro perché non lo sono. Ho trovato in Antonella Marras una persona con cui posso condividere ciò che per me è centrale: il cibo come Bene Comune. Ed è da qui che nasce una possibilità di unione, non di divisione". Si tratta quindi di "un contadino genovese che si è rotto le zappe" ma che continuerà a usarle coltivando il bene comune per il futuro di Genova.
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