Porto e trasporti

A colloquio con il presidente del porto di Genova sulla nuova diga
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di Elisabetta Biancalani

GENOVA - "Non certo una vittoria mia personale, erano più i sostenitori che i detrattori anche se i primi spesso sono più silenziosi". Così il presidente del porto di Genova Paolo Emilio Signorini su Primocanale alla  domanda sullo sblocco dei lavori della diga dopo la minaccia di una sospensiva, poi scongiurata. Ringrazia il Tar “perché ha preso una decisione delicata ma in modo netto, (N.d.r. dopo il ricorso del gruppo Eteria), perchè "ha compreso l'entità, il valore di questa opera" che ormai non potrà più essere fermata visto che anche se il giudizio di merito (udienza pubblica il 27 gennaio) desse ragione ai ricorrenti, "darebbe luogo a un cosiddetto risarcimento per equivalente a livello monetario ma non la possibilità di realizzare lui l'opera" chiarisce.

Ma a livello di traffici, che cosa porterà di concreto la nuova opera per il porto di Genova? "Oggi, parlando di contenitori (anche se ci sono altre tipologie di navi e merci movimentate nello scalo) il porto di Genova fa 2milioni e 800mila teus, di cui circa 1milione e 700mila a Prà e 1milione e 100mila circa a Sampierdarena. Considerando anche l'entrata in operatività del Terminal Bettolo, calcoliamo con la diga circa 1 milione di contenitori in più, quindi di arrivare a circa 2milioni e 100mila a Sampierdarena. Inoltre si stima che i lavori della nuova opera impiegheranno circa 20mila persone gino al 2026 in tutti i cantieri coinvolti nel programma straordinario del porto che ricordiamo comprende oltre 30 interventi di carattere viabilistico e ferroviario." 

 

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