GENOVA - Focus sul futuro del porto di Genova con il sindaco Marco Bucci, coinvolto "per legge" nella redazione del piano regolatore portuale insieme all'Autorità di sistema portuale. Trattiamo due temi caldi, quello del futuro di porto Petroli e del Terminal Sech, oggi facente capo a Psa, ma che da diversi anni viene citato come possibile terminal crociere e, ultimamente, anche per traghetti non solo passeggeri ma anche merci o promiscui. Come i ro-ro, i traghetti dove si imbarcano auto e camion.
Sindaco, un esempio di commistione, ad esempio Porto Petroli, sempre nella zona ponente, anche questo molto vicino alle case. Ci sono stati anche degli incidenti. Qualche tempo fa ho parlato in un articolo del fatto che il sindaco magari amerebbe spostarli forse sulla diga antistante, a livello di ormeggi…
“Questa è un'opzione, è un'opzione che stiamo prendendo in considerazione, sulla diga di Prà, spostare gli ormeggi della nave, poi i prodotti con una pipeline possono arrivare alle pompe e dalle pompe con le pipeline vanno fino alla pianura padana, ovviamente quelle non si possono spostare, sono lì. Tra l'altro ce ne sono alcune non utilizzate. Abbiamo dei grandi progetti per utilizzarle per altre cose, tipo … ad esempio l'acqua (LEGGI QUI).
Mi diceva invece Porto Petroli Si potrebbero pensare di attracchi o sulla diga di Prà o anche dove?
“In tutte le parti che sono esterne al molo che confina con la costa direttamente, in maniera tale da poter utilizzare quelle aree per fare altre cose”.
Anche un'isola artificiale?
“Magari basta che sia dentro al porto, le isole al di fuori del porto non valgono più”.
E in quelle aree liberate? Che cosa metterebbe, i bacini?
“Ad esempio. Un'idea è quella di mettere bacini addizionali. Ma noi non sposteremo mai i bacini da dove sono. Non li possiamo spostare perché sono, diciamo opere d'arte, nel senso che sono protetti. E poi perché non ha senso, perché lì ci sono delle attività che devono essere fatte, vanno bene. E’ chiaro che poi se c'è bisogno di spazi lo sappiamo benissimo, c’è un forte business, mi sembra che qualcuno abbia appena ottenuto una grande commessa da un miliardo. Quindi voglio dire, questa è una cosa importante per la nostra città”.
Prima ha accennato alle crociere. Lei si è fatto un'idea sull'ipotesi che il terminal Sech possa spostarsi a Prà, che ha un piano di espansione, per dare più spazio a crociere e traghetti?
“Ovviamente, è una possibilità che stiamo esaminando. Certo, questo è importantissimo. Questo consentirà anche di avere spazi per i cosiddetti ro ro…”
Ad esempio quelli di Grimaldi sfrattati dai depositi costieri a ponte Somalia?
“Beh, no, non è vero che vengono sfrattati. Forse sarà ridotta un pò la superficie in concessione, ma ci saranno sempre. In questo caso però al Sech potremo fare un terminal specifico per ro-ro. Ed è una cosa molto, molto importante”.
Ma ci sta già lavorando su questo?
“Su tutto quello che ho detto stiamo lavorando, altrimenti non lo direi. Ma il fatto di dire ci stiamo lavorando a ma non piace. No? A me interessano i risultati”.
Intendo che oggi al Sech c’è un concessionario…
“Le cose cambiano, niente è scolpito nella pietra, escluso il fatto che non sposteremo le riparazioni navali, quello è scolpito!”.
IL COMMENTO
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