Porto e trasporti

A colloquio con Gian Giorgio Parodi, ingegnere chimico esperto di inquinamento industriale
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di Elisabetta Biancalani

 

GENOVA - Quarta puntata della nostra inchiesta sul rapporto tra porto e città a Genova (GUARDA QUI TUTTE LE PUNTATE): dopo essere andati a Sampierdarena, Multedo e Pegli, oggi sentiamo il parere dell'ingegnere chimico Gian Giorgio Parodi, esperto di inquinamento industriale, che parla delle zone più critiche e dei tipi di inquinamento a loro legate.

15 KM DI CONTATTO TRA PORTO E CITTA' A GENOVA 

"Il presupposto è che tra città e porto dovrebbe esserci una sorta di zona cuscinetto di circa 1 km, che separa le case dal porto, cosa che a Genova manca, evidentemente. "Calcoliamo che ci sia una zona di circa 15 km di contatto tra porto e città a Genova, tra punta Vagno e Prà, e la zona più densamente abitata è quella del centro storico che si affaccia sul terminal crociere e traghetti, dove si concentrano circa 290mila residenti, quasi la metà dell'intera città".

ZONA TERMINAL CROCIERE E TRAGHETTI

"Partiamo proprio da questa zona dove il polo di emissione è quella del terminal crociere e traghetti: da qui hanno origine dei gas, gli ossidi di azoto, e poi sono oggetto di scarichi di motori diesel, con motori di circa 100mila cavalli. Gli scarichi sono stati definiti da Oms, l'Organizzazione mondiale della sanità, nel 2021, "certamente cancerogeni". Non inquina solo quando vediamo il fumo nero ma da quello che non vediamo, per inquinanti di meno di un micron. L'elettrificazione delle banchine o l'allontanamento delle stazioni marittime sarebbero le soluzioni, oppure l'uso di combustibili non inquinanti come l'idrogeno". 

ZONA DELLE RIPARAZIONI NAVALI 

"I tipi di lavorazioni e saldature sono cambiate e anche i metalli e le attività, che comprendono anche le demolizioni. Dagli studi condotti in particolare in Inghilterra, i problemi di inquinamento sono dovuti a saldature e taglio delle lamiere, che producono polveri fini inferiori a 1 micron. Soluzuioni? Allontanamento o copertura, perchè non esistono ancora filtri che possano arginare queste polveri". 

PONENTE DI GENOVA

"Ci sono due aspetti: le navi mercantili in genere tengono i motori spenti, non come le navi da crociera che sono come città, qui il problema quindi dovrebbe essere inferiore, ma sono zone definite industriali per le emissioni dei depositi chimici. Ma torno a dire che la criticità di Genova è che non c'è una fascia detta "sobborgo industriale" da analizzare con cura, invece mancano le centraline.