ARQUATA SCRIVIA - The neverending story, la storia infinta del terzo valico ferroviario Genova-Milano prosegue, come raccontato da Primocanale poche ore fa: anche la seconda talpa, che era stata riattivata qualche mese fa, ad aprile, dopo lo stop conseguente ai problemi della prima talpa del cantiere di Radimero ad Arquata Scrivia, nel giugno 2022 (LEGGI QUI) si è fermata. Franco Parisi della CISL aveva spiegato: “Per i problemi noti di morfologia del terreno si era provato a ripartire con dei conci speciali in metallo. Ma anche questo non è bastato visto che comunque il terreno continuava a cedere. Quindi da un paio di settimane circa è arrivato lo stop allo scavo meccanizzato. Adesso si procede anche per la seconda galleria allo smontaggio della talpa, e naturalmente si ripartirà con lo scavo in tradizionale”.
Scavo tradizionale sono le due parole che spaventano per quanto riguarda i tempi visto che la talpa procede-rebbe molto più velocemente. Webuild, che sta eseguendo i lavori, ostenta ottimismo (se ottimista si può ancora definire la chiusura dei cantieri nel 2026, visto che negli anni passati si era parlato del 2020, del 2021 e giù a scalare fino al 2026). In una nota ha spiegato che "i tempi, in linea con il cronoprogramma, verranno rispettati grazie alle indagini e ai monitoraggi effettuati dal Consorzio, che hanno permesso di verificare che condizioni geologiche e geomeccaniche dei materiali sono analoghe a quelle della tratta più a Sud della galleria di Valico, dove già da fine agosto 2023 (e dal 2022 sulla canna pari) i lavori procedevano senza sosta verso nord".
Pochi giorni prima che Primocanale pubblicasse la notizia del nuovo stop, il vice ministro dei Trasporti Edoardo Rixi, ospite di "Terrazza incontra porti e città", aveva così parlato dell'evoluzione dei lavori del terzo valico:
"È un progetto che è iniziato male perché si insinua in una zona in cui le Alpi e gli Appennini sostanzialmente si sovrappongono e noi nella galleria del terzo valico registriamo le pressioni geologiche più elevate mai registrate in una galleria scavata. Quindi bisogna procedere con cautela, sia per l’incolumità di chi lavora dentro, sia perché le frese meccaniche con una pressione così vengono sostanzialmente compresse e non riescono a procedere e quindi bisogna avanzare con lo scavo tradizionale, che è più lungo. Ma soprattutto, ci tengo a dire, quello che noi abbiamo dato dall’inizio di questo Governo è un cambio completo del crono programma, perché precedentemente prevedeva che l’armamento ferroviario venisse messo dopo, ma questo avrebbe comportato il rischio di avere il Terzo Valico aperto nel 2028. Invece stiamo procedendo in maniera diversa e riuscendo a dare accelerazioni per fare in modo di mettere in sicurezza e 3miliardi e 700milioni che ci sono grazie al PNRR e che prevedono che la linea debba essere aperta entro il 2026".
E poi ancora: "Abbiamo anche deciso di concentrare tutti gli sforzi per garantire l’esercizio almeno di una canna. Il tema della canna sola garantirebbe più del 65% del traffico perché in realtà sarebbe solo per 7 km. Il problema vero è che noi comunque dall’inizio non avremo il 65% del traffico del tunnel, perché è stato concepito per andare almeno al 100% del traffico in 10 anni, quindi partiamo con dei volumi di traffico molto più bassi ma quello ci consentirebbe da subito di avere i treni sui passeggeri sotto l’ora per Milano ma soprattutto ci consentirebbe di iniziare ad avere delle tratte destinate sul merci".
IL QUADRUPLICAMENTO DELLA TORTONA - MILANO. BURLANDO A TERRAZZA: "MANCANO I SOLDI". RIXI: "NO, STIAMO FACENDO IL PROGETTO"
"Noi non stiamo parlando del collegamento per Milano ma per Tortona, perchè serve il quadruplicamento. Dovete dirlo con forza questo. Mancano soldi per certe tratte. Senza quadruplicamento, l'incremento dettato da questo lavoro non è gigantesco, passeremo dal 20 al 30% su Genova" ha detto, a Terrazza incontra Porti e Città, Claudio Burlando, ex ministro dei Trasporti e oggi ideatore della chat Vasta.
Rixi ha replicato: "A differenza di quanto fatto fino ad adesso, i soldi li metto a progetto approvato. Abbiamo iniziato a fare il progetto da sei mesi, visto che in passato purtroppo diversi ministri questo tema non lo avevano valutato. Le progettazioni sono su tre tratte: c’è la Tortona-Voghera che dovrebbe partire a brevissimo e che andrà in parallelo con le altre, c'è l’attraversamento del Po che è la tratta più problematica dal punto di vista autorizzativo perché bisogna fare un nuovo ponte sul Po, che si sta progettando, e poi c’è il tema di Rogoredo dove noi stiamo progettando la nuova stazione anche su Forlanini (e quella sarà pronta rapidamente), per consentire il collegamento diretto anche all’aeroporto di Linate. E infine c’è il grande tema, in cui effettivamente l’Italia è indietro perché è un tema che abbiamo sottoposto noi per la prima volta, cioè l’attraversamento di Milano".
IL COMMENTO
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