Porto e trasporti

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di Elisabetta Biancalani

GENOVA - Nuovo capitolo con L'APPROFONDIMENTO DI PRIMICANALE SULLA CRISI NEL MAR ROSSO - Clicca qui e i riflessi sui porti liguri. Voce al direttore generale di Spediporto Giampaolo Botta

"Non possiamo che raccogliere la grande preoccupazione dei nostri clienti e quindi dell’industria italiana e della manifattura che si trova davanti ad uno scenario di assoluta incertezza perchè le loro attività produttive dovranno necessariamente confrontarsi con flussi in arrivo di merci che non saranno più regolari come erano prima, quindi con la riprogrammazione della produzione e della distribuzione: questa sono le grandi sfide del mercato dell’industria della manifattura italiana, per i prossimi mesi, a meno che non ci sia una risoluzione del conflitto e delle tensioni internazionali del mare Rosso.

Noi Spedizionieri non possiamo che proporci per aiutare i nostri clienti ad individuare soluzioni alternative a livello di modalità di trasporto, e collaborare con loro per una riprogrammazione che sostenga le necessità produttive e distributive, cercando di ridurre al minimo costi legati a questa situazione realmente molto difficile. 

C’è il rischio che il porto di Genova possa perdere traffici perché la merce preferirà porti spagnoli, oppure di andare direttamente nei porti del Nord Europa? "Noi riteniamo che il porto di Genova sia uno dei porti di riferimento del Mediterraneo per cui lo riteniamo difficilmente sostituibile. Il tema invece è la competitività a livello di costi, di servizi tra porti del Nord Europa e porti del Mediterraneo, perché è evidente che nel momento in cui le compagnie amatoriali dovranno fare delle scelte in relazione alla capacità di naviglio, di spazi messi a disposizione, dai porti del Nord Europa la resa sulle merci, quindi la convenienza, si farà sentire e oggi purtroppo la convenienza dice che sia livello di noli che di servizi i porti del Nord Europa spesso e volentieri ci battono al tie break. La crisi del mar Rosso rischia di aumentare questo divario, che rischia di diventare un elemento preso in seria considerazione dall’industria, che già dovrà affrontare il tema di approvvigionamenti scaglionati nel tempo, quindi probabilmente potrebbero andare a premiare area geografiche più convenienti".