Porto e trasporti

Giovedì 4 e venerdì 5 luglio stop al lavoro proclamato da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti per protestare per il mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro. Possibili disagi al traffico
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di Andrea Popolano

GENOVA - I lavoratori del porto di Genova si preparano a due giorni di sciopero con presidio ai varchi di accesso. Giovedì 4 e venerdì 5 luglio stop al lavoro proclamato da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti per protestare per il mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro scaduto lo scorso 31 dicembre. Il negozio in questi mesi è andato avanti senza però arrivare a una soluzione condivisa.

L'astensione del lavoro riguarderà tutti i lavoratori operativi e amministrativi dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale e di tutte le aziende di servizi che applicano il contratto collettivo nazionale di lavoro porti (Fuorimuro e Geam). Lo stato di agitazione è scattato lo scorso 11 marzo. Ad aprile poi lo sciopero che ha sollevato l'attenzione sul tema. Ora una nuova protesta.

A Genova saranno quasi 4 mila i lavoratori in sciopero con il presidio dei principali varchi portuali: Etiopia e Albertazzi su tutti ma anche Psa G.P; varco di Ponente; varco San Benigno/Passo nuovo). Non sono previsti al momento cortei o manifestazioni cittadina ma il blocco dei varchi rischia di mandare in tilt il traffico cittadino con i mezzi pesanti incolonnati lungo le strade di accesso alla viabilità portuale e in autostrada, così come accaduto la settimana scorsa con la manifestazione contro il traffico di armi (leggi qui)

Francesco Bottiglieri, segretario regionale Fit Cisl spiega la situazione: "Le proposte arrivate fino a questo momento sono offensive, ci è stato proposto un aumento di 25 euro di welfare. Noi abbiamo chiesto un aumento irremovibile del 18%. Si può discutere sulle modalità in cui devono essere distribuiti e spalmati ma non sulla necessità dell'aumento del 18%". Se non si arriverà a una soluzione le proteste potranno andare avanti anche nei prossimi mesi, spiegano i sindacati.

Oggi lo stipendio medio in Italia che può percepire un operaio portuale è di circa 21 mila euro lordi annui. Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro prevede sette livelli di remunerazione, divisi a seconda delle competenze e delle responsabilità assegnate a questi professionisti. I neoassunti vengono inquadrati nel settimo livello, il più basso, e ricevono un salario più limitato. Il valore medio si riferisce agli operai portuali di quarto livello, coloro che devono portare a termine le classiche attività di sbarco e imbarco delle merci e che gestiscono il loro trasferimento. Gli operai più specializzati come, ad esempio, gli operatori di gru, sono invece inquadrati nel terzo livello e hanno diritto a una retribuzione media di circa 23 mila euro annui. I primi due livelli di inquadramento, infine, sono destinati a impiegati, supervisori e funzionari dell’autorità portuale. Questi professionisti possono arrivare a guadagnare in media anche 30 mila euro lordi all’anno.