Porto e trasporti

Nuovo contributo nel dibattito sull'opera aperto da Maurizio Rossi
3 minuti e 3 secondi di lettura
di Furio Truzzi*

Riceviamo e pubblichiamo un altro commento al dibattito sul Terzo valico aperto da Maurizio Rossi, in qualità di membro della Commissione trasporti Senato XVII legislatura, quello di Furio Truzzi, presidente Assoutenti Liguria e di Enrico Pallavicini, coordinatore Comitati Pendolari Federati Assoutenti.

"Assoutenti Liguria, insieme ai suoi Comitati Pendolari federati, si occupa di Genova-Milano da più di vent’anni e, pur rifuggendo dall’inutile - ve l’avevamo detto - non può che rimarcare, vent’anni dopo, che tutte le criticità, gli equivoci, i paradigmi e la comunicazione sbagliata attorno all’operazione terzo valico, denunciate allora, si stanno purtroppo confermando oggi.

Ci conforta che Maurizio Rossi e Primocanale siano da anni una delle poche voci critiche e attendibili su questo tema.

Sgombriamo il campo immediatamente dagli equivoci: il terzo valico -una volta finito- sarà utilissimo per il Porto di Genova, per la movimentazione di migliaia di teu -compresi gli high cub ora transitanti soltanto lungo i pendii a binario unico della Genova-Acqui, provocando peraltro continui disagi ai pendolari della Valle Stura.

Insomma il terzo valico offrirà un enorme potenzialità di sviluppo per la portualità genovese e per una veloce circolazione delle merci.

Ma, esattamente come 20 anni fa, continuiamo a ritenere una enorme "fake news" l’ambigua dizione di alta velocità Genova-Milano per 37 km di galleria e svincoli che ci porteranno a Tortona in qualche decina di minuti per poi incolonnarci nel traffico eterotachico di centinaia di treni piemontesi, lombardi, emiliani diretti a Milano.

Non vogliamo entrare - perché non ne abbiamo le competenze - sui continui e diuturni ritardi, sulle problematiche infinite, sulla vena di gas, sulla durezza o sulla mollezza delle rocce ancora da scavare del terzo valico, però crediamo sia legittimo rivendicare, 20 anni dopo, l’errore iniziale.

Se come avevamo proposto allora si fosse realizzata una vera sinergia ligure con le istituzioni e con l’economia lombarda (che in fondo in fondo ha sempre ritenuto Rotterdam il suo porto facilmente raggiungibile grazie alle straordinarie infrastrutture ferroviarie costruite dagli svizzeri in pochi anni) si sarebbe potuto partire subito con il quadruplicamento da Rogoredo a Pavia (tratta con una domanda di trasporto paragonabile a quella di una metropolitana) magari affiancata alla A7 (incontrando meno problemi con gli espropri e i tentennamenti dei comuni interessati), per poi progettare immediatamente la nuova tratta per Voghera e Tortona bypassando il ponte di Bressana che tanti guai provocherà la prossima estate a migliaia di pendolari e alla mobilità dei turisti lombardi diretti sulle due riviere liguri.

Tanti guai, sì, perché questo ponte sul Po dove scorrono di sotto la ferrovia e di sopra la SS dei Giovi, avrà bisogno di una manutenzione straordinaria che comporterà la chiusura della Genova-Milano per parecchi giorni la prossima estate. Non è stato fatto così e ora ne paghiamo le conseguenze.

Cinquant’anni fa c’era qualche treno che impiegava 80’ fra Principe e Centrale -prestazioni possibili grazie al minore traffico ferroviario di allora- e oggi? Non consideriamo, per pudore, la coppia di Frecciarossa che con ritardi standard vicini ai 20’ quotidiani
impiega più di 90’ effettivi a viaggio, rimarchiamo però il paradosso stridente fra certa propaganda ottimistica
che sentiamo da anni (meno di un’ora fra Genova e Milano) rimandandone, per altro, sempre la data di "entrata in esercizio" (2021, 2022, 2023, 2024, 2025, 2026, 2027, 2030, duemilaemai) e la realtà che ci fa vivere quotidianamente tempi di percorrenza dilatati in 109’ per gli InterCity e il oltre 120’ per i regionali veloci.

Il nostro scetticismo, senza voler essere cassandre, ha demolito, quando non ridicolizzato, le tante previsioni azzardate, vorremmo, finalmente, da chi amministra una presa d’atto della realtà e la fine di una inutile quanto dannosa propaganda sul tema". 

* Furio Truzzi, presidente Assoutenti Liguria ed Enrico Pallavicini, coordinatore Comitati Pendolari Federati Assoutenti

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