Porto e trasporti

  Il presidente della Regione ospite a Terrazza incontra Attilio Fontana, presidente della Lombardia
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di Elisabetta Biancalani

Ospite a “Terrazza incontra Attilio Fontana”, governatore della Lombardia, su iniziativa del presidente di Terrazza Colombo Maurizio Rossi che ha condotto insieme a Pietro Senaldi, condirettore di Libero, il governatore della Liguria Marco Bucci rilancia una proposta di cui tanto negli anni si è parlato ma senza mai arrivare ad un dunque: trattenere parte dell’Iva generata dai porti in Liguria, per per poi reinvestirla sul territorio e creare ricchezza e sviluppo anche per la nazione, in sinergia con i territori che stanno dietro la Liguria, Lombardia in primis, con cui già esiste un’alleanza produttiva dettata dal mercato e che può essere ancora più forte se le infrastrutture si svilupperanno in modo adeguato.

Ad Amburgo il 20% dell'Iva dei porti resta nel territorio

“Una volta, proprio perché uno dei nostri player importanti nel porto è Amburgo - spiega Bucci - sono andato a trovarli nella loro sede generale ad Amburgo e ho avuto l’occasione di parlare col governatore, sindaco e anche con il presidente dell’Autorità Portuale, che in realtà è il capo del lander di Amburgo, perché Amburgo è una città-stato da questo punto di vista, ha una legge speciale autonoma, dove di tutta l’Iva che entra attraverso il porto il 20% rimane ad Amburgo e l’80% va a Berlino, e col 20% di tutta la tassa su tutti i beni che passano attraverso questo gate importantissimo loro governano il sistema. 

"Trattenere parte dell'Iva dei porti, una rivoluzione"

Questa secondo me è una delle rivoluzioni più importanti che noi possiamo fare, perché così diamo l’autonomia finanziaria (e ovviamente di un certo tipo per quanto riguarda le decisioni), al territorio, come giustamente dice il presidente Fontana, noi non facciamo altro che aumentar la possibilità di sviluppo del territorio e se si sviluppa il territorio si sviluppa la nazione stessa le due cose non sono una contro l’altra. Sembra che sviluppare il territorio voglia dire di aggredire la nazione, è esattamente l’opposto. Noi dobbiamo sviluppare i territori così sviluppiamo anche la nazione.

Un uomo e una scritta Marco Bucci a Terrazza incontra Fontana

Il porto di Genova fa sistema con i territori che stanno dietro

Ora noi abbiamo vantaggio enorme qui in Liguria, il nostro gate, il nostro porto che in realtà senza la Lombardia dietro, senza la Toscana, senza la Svizzera e senza la Germania sarebbe molto meno importante, è importante perché dietro ha dei territori che producono e quindi le merci le persone i dati (non dimentichiamoci mai la rivoluzione digitale che abbiamo fatto qui a Genova, noi oggi abbiamo i cavi sottomarini che arrivano qua non arrivano più in Francia e arrivano qua da tutto il mondo, da qua vanno direttamente a Milano e da Milano direttamente su a Francoforte che è l’hub centrale dell’Europa) quindi ormai i dati, le persone, i beni, la cultura, passano attraverso questi gate e noi siamo lì, ma dobbiamo avere qualcosa dietro, quindi l’alleanza che c’è tra chi gestisce questa situazione e chi sta dietro è un’alleanza positiva.

Alleanza economica della macroregione

È un’alleanza che fa in modo che ci sia effetto sinergico tra tutti. Prima di tutto è la filiera economica che si allea, chi ha la fabbrica e ha bisogno di importare le materie prime lavora con Genova per importare materie prime oppure purtroppo talvolta lavora con Rotterdam perché noi costiamo troppo, ma è un problema nostro che dobbiamo risolvere. Oggi il 50% della pianura Padana lavora con Genova e l’altro 50% lavora ancora col Nord e questo è una cosa che dobbiamo risolvere, ma se costruiamo la filiera economica poi dopo costruiamo la filiera culturale perché nella filiera economica c’è anche la fiera dei dati allora: prima economica, poi dati e poi cultura a questo punto l’amministrazioni fanno la macroregione è evidente non pensiamo che l’amministrazione arrivano per prima in genere arrivano per ultime, però arrivano quando c’è un substrato, un territorio che si è già costruito attraverso le infrastrutture che devono consolidare questo processo e se non ci sono le infrastrutture il processo in genere non avviene quindi siamo stiamo facendo esattamente le cose giuste. Dobbiamo accelerarle e far sì che questa questa buona parola, senza offendere nessuno, sia diffusa in tutti quelli che sono intorno a noi e basta dire che non abbiamo fatto nulla, perché avete detto voi che sono insomma corriamo in Liguria più veloce che che l’Italia tutti quelli che dicono che abbiamo fatto niente in questi anni che ci ripensi in un attimo vadano a vedere i numeri.