Porto e trasporti

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Oggi ascoltiamo Spediporto e Federlogistica
2 minuti e 42 secondi di lettura
di Elisabetta Biancalani
Un uomo con una scritta in sovrimpressioneMarco Bucci a Terrazza incontra Fontana

La proposta lanciata dal presidente della Regione Marco Bucci durante "Terrazza incontra Attilio Fontana" (organizzata dal presidente di Terrazza Colombo Maurizio Rossi), cioè trattenere parte dell'Iva derivante dai porti sul territorio, per creare ricchezza anche per la nazione (come accade ad esempio ad Amburgo), fa emergere le prime reazioni dal mondo dello shipping. Oggi sentiamo Giampaolo Botta, direttore generale di Spediporto, e Davide Falteri, presidente di Federlogistica. 

Botta: "Azzeccato esempio di Amburgo, serve una nuova normativa" 

"Il Presidente Bucci ha fatto un esempio azzeccato, quello del porto di Amburgo. Noi dobbiamo confrontarci con i grandi porti del Nord Europa e soprattutto fare delle riflessioni su quella che è la normativa esistente e applicata in alcuni dei nostri principali competitors, perché la competizione esiste se esiste parità di norme e parità di regole. È evidente che noi non potremmo arrivare ai livelli del Porto di Amburgo, dove viene trattenuta circa il 20% dell'IVA prodotta dai porti, ma potremmo avviare una seria riflessione a livello di normativa e quindi di innovazione legislativa in questo senso, dotando non soltanto il porto di Genova, ma più in generale la portualità italiana, di uno strumento che metterebbe nelle mani dei porti e della capacità di quei porti di sapere essere attrattivi, efficienti e capaci, anche la possibilità di crescere e di vedere incrementare il loro budget".

Falteri: "Si parta ampliando fondo nazionale e ripartendolo in modo più corretto"


"L’intervento di Marco Bucci tocca un tema strategico di fondamentale importanza per il futuro del nostro sistema portuale: la possibilità di trattenere una parte dell’IVA generata nei porti per reinvestirla in infrastrutture e sviluppo locale. È giusto ricordare che questa proposta ha radici più lontane ed era già stata avanzata da Luigi Merlo quando era presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale. Tuttavia, nonostante la sua validità, non si è mai riusciti a concretizzarla a causa delle complessità normative e politiche che la rendono difficile da attuare.

L’esempio di Amburgo dimostra che un meccanismo di questo tipo può funzionare, garantendo risorse certe per l’efficienza e la competitività dei porti. Attualmente, molti traffici vengono dirottati su Rotterdam per questioni di costi e rapidità operativa: se vogliamo invertire questa tendenza, dobbiamo intervenire sia sul piano fiscale che infrastrutturale.

Siamo consapevoli che ottenere il trattenimento diretto di una quota dell’IVA richiede una riforma profonda e tempi lunghi. Per questo motivo, in attesa di arrivare a questo obiettivo, sarebbe auspicabile almeno un ampliamento della percentuale del fondo attualmente ricavato da queste risorse, ripartendolo in modo più equo tra i porti che effettivamente generano entrate per il sistema nazionale. Questa misura consentirebbe già nel breve termine di migliorare la competitività dei nostri scali e sostenere gli investimenti necessari per il loro sviluppo.

La Liguria è il fulcro della logistica italiana e deve essere messa nelle condizioni di competere alla pari con i principali hub europei. Federlogistica è pronta a sostenere questa battaglia con proposte concrete e interlocuzioni istituzionali, affinché si possa finalmente riconoscere ai porti italiani il ruolo strategico che meritano nel panorama economico globale".

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