Porto e trasporti

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di Elisabetta Biancalani

La delocalizzazione dei depositi chimici di Multedo è uno dei temi, sul fronte portuale, che incendiano di più l’aria già bollente della campagna elettorale. Ne abbiamo parlato a Terrazza incontra Pietro Piciocchi e poi Silvia Salis, organizzata e condotta dal presidente di Terrazza Maurizio Rossi.

Il sondaggio di Primocanale-Tecnè

Intanto partiamo dai risultati del sondaggio svolto da Tecnè per Primocanale, nel settembre del 2023: la domanda era “secondo lei i depositi chimici quando andranno via da Multedo”? Ecco il risultato: entro cinque anni secondo il 13% degli intervistati, tra più di cinque anni per il 47%, mai per il 24%, e non sa per il 16%.

Piciocchi: “Noi abbiamo avuto il coraggio di indicare una soluzione”

Così Pietro Piciocchi, candidato sindaco del centro destra: “Questo sondaggio è importante perché vuol dire che la maggioranza della gente ci crede a questo trasferimento, e indipendentemente dai tempi. Nel 2017 c’è stata un’amministrazione che si è presa un impegno con la cittadinanza, che era quello di trovare una soluzione alternativa per risolvere un problema che va avanti da decenni in questa città, forse pagandone anche un prezzo in termini di consenso, comunque ha avuto il coraggio di indicare una soluzione, poi come tutte le cose umane, voglio dire magari possono esserci delle soluzioni migliori, però oggi chi contesta questa soluzione non è ancora stato in grado di individuare un’alternativa. In questo momento pesa la decisione (n.d.r. del Consiglio di Stato) che sarà determinante per comprendere le sorti di questa delocalizzazione (decisione che credo arriverà alla fine di quest’anno, non prima, perché è stata licenziata una consulenza tecnica) e io voglio essere molto chiaro: non è che sia particolarmente innamorato di questa localizzazione, però è anche giusto che dobbiamo dare delle risposte, oggi ci sono anche delle tecnologie che probabilmente possono anche rassicurare determinati timori. Poi è anche giusto che ci sono enti terzi al Comune che devono dire alla loro dopodiché, all’esito di questa pronuncia, faremo la valutazione del caso, io ascolto tutti, sono disponibile a ragionare su tutti però ecco, penso che non sia nemmeno corretto, come ho sentito, buttare la palla in avanti per cercare di accontentare un po’ tutti, questo non è il mio modo di fare politica, perché chi fa politica si deve prendere delle responsabilità. Deve essere lungimirante e magari ne pagherà anche in termini di consenso, ma guarda al futuro della città”


Salis: “Il centro destra non ha trovato nessuna soluzione”

Così Silvia Salis, candidata sindaca del centro sinistra: “Anche qui c’è stato ovviamente un approccio populistico: noi abbiamo detto non devono stare a Multedo ma non possono andare a ponte Somalia, non ho detto non possono andare a Ponta Somalia e basta, ho detto non devono stare a Multedo quindi devono andare da via da Multedo, ma non possono andare a ponte Somalia. Anche qui in realtà hanno finto di trovare una soluzione, perché non hanno trovato una soluzione. Lo studio all’inizio identificava quattro aree, perché poi bisogna partire sempre da come si dice come nelle lettere da “caro amico”, lo studio aveva identificato quattro aree, due a Cornigliano che non andavano bene per il tema di interferenza col le vie aeree, le altre due erano Terminal Messina e poi ex carbonile dell’Enel. Queste sono state completamente accantonate e ad un certo punto è spuntata la soluzione di fonte Somalia, usando un metodo ATF cioè un adeguamento tecnico funzionale che è troppo leggero per giustificare quel tipo di spostamento così impattante, e quindi è stato respinto. Detto questo non hanno trovato nessuna soluzione. Voglio che questo sia chiaro, anche in questo caso, non è una soluzione, le soluzioni in questo momento possono essere trovate solo all’interno del porto e possono essere trovate grazie al nuovo piano regolatore portuale, ma anche a destra stanno abbandonando la posizione che hanno utilizzato fino a questo momento, cioè stanno iniziando a dire “Vediamo” perché comunque è un tema che non si può banalizzare usando una soluzione che non sia tecnica. Cioè bisogna ritornare a far parlare di queste cose chi di queste cose ne sa, e non trovare soluzioni politiche a temi tecnici e strutturali”.

Tanti tubi e serbatoi in un prato e accanto al mare con delle navi I depositi costieri a Genova Multedo

Rossi: “Io sostengo l’opzione zero”

Maurizio Rossi ha chiuso così: “Posso dire che la sinistra ha governato la città veramente per tanti anni e non ha mai trovato una soluzione, quest’ultima amministrazione ha provato a trovare delle soluzioni. Io non sono in grado di dire se siano le migliori o no, io ho una mia posizione: l’opzione zero, io sono convinto, e in questo sono pienamente d’accordo con i 5 Stelle, che non sia determinante mantenere questi depositi chimici a Genova. Io ho parlato anche con l’imprenditore, che ha in mano questa questa situazione, che è Ottolenghi, che è uno dei più grandi in Italia, avendo Ravenna e tutto il resto, e ha sempre ammesso che almeno io ho sempre detto quello che penso senza cercare soluzioni tanto per cercare delle soluzioni. Oltretutto non possono neanche fare investimenti laddove si trovano oggi. Non credo che questa cosa sia così importante per il porto di Genova, vanno salvaguardati i posti di lavoro che sono anche pochi, e si trova sicuramente una soluzione per risolvere quel problema, quindi io sono pienamente per l’opzione zero, dopodiché se si vogliono rimettere i depositi chimici da qualche parte quando ci sarà la soluzione, eventualmente si troverà d’accordo con tutto il mondo portuale, perché non trovo neanche giusto che il Comune lasci il cerino in mano al porto. Quindi se si trova una soluzione ben venga”.