GENOVA - Genova avrà la sua nuova diga (la prima parte più importante e funzionale) entro il 2026. La conferma arriva dal presidente dell'Autorità portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini a Primocanale.
Il progetto per la diga foranea prevede la separazione del traffico merci da quello crociere con un'ampia apertura a Levante. Di fatto la nuova diga porterà a un avanzamento a mare di circa mezzo chilometro, per una lunghezza di poco meno di 5 chilometri.
"La diga attuale è stata costruita nel 1930 e ha garantito la crescita e funzionalità del porto - spiega il presidente del porto Signorini -. Ma da una parte il gigantismo navale e l'altra la necessità di rispettare le norme sulla sicurezza nell'accessibilità tecnico-nautica. Questi sono due fattori che hanno portato a rimpicciolire lo specchio d'acqueo utilizzabile".
La nuova diga permetterà di far entrare in porto navi portacontainer fino a 22 mila Teu. Il costo complessivo dell'opera è di circa 1,3 miliardi di euro. In una prima fase saranno spesi 950 milioni di cui 250 milioni coperti dall'Autorità portuale e 700 milioni dai fondi governativi attraverso l'utilizzo delle risorse previste dal Piano nazionale ripresa e resilienza (Pnrr).
"La diga allarga la città - spiega ancora Signorini -. Noi non possiamo sapere quale sarà l'evoluzione tecnologica e la futura pianificazione urbanistica della città. Ma avere più spazio a disposizione sarà sicuramente un'opportunità. Questo è un cambiare sul futuro. Ci permetterà di avere la possibilità di fare molte cose che oggi non si possono fare. Pensiamo alla crescita dell'attività industriale, di quelle crocieristiche e dei traghetti oltre all'aspetto commerciale" conclude il presidente dell'Autorità portuale del Mar Ligure Occidentale.
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