Sanità

Tutti i lavoratori che hanno deciso di non vaccinarsi contro il virus non dovranno più attendere il 31 dicembre per poter essere reintegrati al lavoro
1 minuto e 45 secondi di lettura
di Au. B.

GENOVA - Tornano in servizio i medici no vax che erano stati sospesi per aver rifiutato l'obbligo vaccinale imposto dal precedente governo. A Genova sono undici i dottori che verranno reintegrati, di cui due erano stati sanzionati a livello disciplinare per questioni deontologiche per la diffusione di teorie no vax.

A spiegarlo è Alessandro Bonsignore, presidente dell'ordine dei medici della provincia di Genova, che ora traccia il percorso che porterà al reintegro dei 263 tra medici e personale sanitario e amministrativo no vax. Solo undici sono medici.

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Tutti i lavoratori che hanno deciso di non vaccinarsi contro il virus non dovranno più attendere il 31 dicembre per poter essere reintegrati al lavoro: il Governo ha infatti deciso di anticipare questa scadenza al primo novembre per far così fronte al problema della carenza di personale sanitario.

"Essendo la loro una sospensione amministrativa non dovranno nemmeno sostenere una visita medica prima di tornare al lavoro - spiega Bonsignore -. Tra l'altro i medici sospesi sono tutti o pensionati o liberi professionisti mentre per quanto riguarda il restante personale sanitario sarà ogni singola direzione sanitaria a decidere quali mansioni assegnare loro".

La scelta del Governo Meloni di reintegrare immediatamente i medici e lavoratori sanitari che hanno rifiutato la vaccinazione non è stata accolta senza polemiche. "È uno schiaffo alla quasi totalità degli operatori sanitari e cittadini che hanno sostenuto e aderito la campagna di vaccinazione contro la pandemia - attacca il capogruppo del Partito Democratico in Regione Liguria Luca Garibaldi -, per proteggere sé stessi e i più fragili".

"Operatori ai quali fino a pochi giorni fa non era concesso l'accesso alle strutture sanitarie, con il nuovo decreto legge, ritorneranno a operare in Ospedale in un contesto epidemico in crescita, in cui vanno protetti i pazienti più fragili". Garibaldi ha presentato un'interrogazione in cui chiede alla Giunta il numero degli operatori sanitari che sarà reintegrato, e se intende adottare delle linee guida per non assegnare i medici e i sanitari non vaccinati contro Covid-19 ai reparti con pazienti fragili maggiormente a rischio.

 

 

 

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