Sanità

Regione Liguria, insieme con Alisa e Lilt, che ha dedicato a questo tema la settimana dal 23 al 30 di questo mese, promuovono la campagna di comunicazione per sensibilizzare la popolazione maschile ad adottare buone abitudini
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di Aurora Bottino

GENOVA - Un novembre azzurro in Liguria per la prevenzione dei tumori maschili. Dal tumore alla prostata, che rappresenta la terza causa di morte per gli uomini in tutto il mondo ma tendenzialmente la prima per incidenza al tumore al testicolo fino al carcinoma del pene.

Regione Liguria, insieme con Alisa e Lilt, che ha dedicato a questo tema la settimana dal 23 al 30 di questo mese, promuovono la campagna di comunicazione per sensibilizzare la popolazione maschile ad adottare buone abitudini e a tenere sotto controllo la propria salute, sottoponendosi a periodiche visite di controllo. "La nuda verità, una palpata ti salva la vita" è il titolo della campagna azzurra che prevede podcast, diretta social e trasmissioni dedicate.

"Prevenzione dei tumori maschili: dalla prevenzione alla cura" è il nome dell'evento informativo organizzato nella splendida cornice di palazzo Ducale per sensibilizzare sempre più uomini sull'importanza della prevenzione.

"Sono 11 mila i nuovi casi di tumore diagnosticati ogni anno in Liguria, di cui 6 mila coinvolgono gli uomini e 5 mila le donne, ci portiamo dietro il problema del fumo che vent'anni fa era in prevalenza maschile". Lo rimarca il coordinatore del dipartimento interaziendale regionale oncoematologico dell'Azienda ligure sanitaria, Paolo Pronzato.

"Abbiamo più casi di tumore a polmone, vescica, esofago e stomaco tra gli uomini in parte legati al fumo. Negli anni prossimi si ribalterà la situazione perché le donne sono diventate fumatrici prevalenti", è la previsione dello specialista. "Ci sono alcuni tumori che sono solo maschili come quello del testicolo discretamente raro o della prostata molto frequente in età avanzata, ogni anno vediamo circa mille nuovi casi di tumore della prostata, tre quarti vengono definitivamente guariti con le terapie iniziali, perciò sono importanti la diagnosi e la prevenzione", sottolinea Pronzato.

"La prevenzione è fondamentale. - rimarca il presidente della Regione Giovanni Toti -. Molto spesso si parla giustamente della prevenzione in rosa, quella femminile, a cui siamo più abituati e che più è entrata nel comportamento usuale di tante persone, meno si parla di quella maschile: lo stiamo facendo oggi con la campagna di sensibilizzazione di Regione Liguria, realizzata con Alisa e la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori - Lilt. Purtroppo anche gli uomini si ammalano e per questo è importante promuovere una sana politica di prevenzione anche per la popolazione maschile". "I tumori maschili sono una realtà molto diffusa purtroppo, - sensibilizza il presidente della Lilt Genova Paolo Sala - dobbiamo sfatare il tabù che non li considera, il 55% dei tumori viene diagnosticato negli uomini, il 45% nelle donne, perciò la prevenzione deve interessare anche gli uomini non solo le donne".

"La prevenzione dei tumori maschili non deve essere un tabù, per questo, nel mese dedicato alla prevenzione al maschile, è fondamentale porre l'attenzione sull'importanza di sottoporsi a periodiche visite di controllo -  sottolinea Giovanni Toti, presidente di Regione Liguria – ricordando che tutti gli uomini a partire dai 45 anni dovrebbero eseguire una prima valutazione urologica per impostare un adeguato percorso di prevenzione e analizzare eventuali fattori di rischio".

"L'obiettivo della campagna di comunicazione dedicata ai tumori maschili – aggiunge Angelo Gratarola, assessore alla sanità di Regione Liguria - è quello di informare in modo adeguato l'uomo sui rischi per la propria salute e avvicinare, anche i più giovani al tema della prevenzione. La maggior parte degli uomini non dedica particolare attenzione a questo tema, un comportamento diverso rispetto a quello della maggior parte delle donne che hanno invece imparato a dare il giusto valore alla prevenzione".

I dati epidemiologici registrano che ogni anno circa il 55% dei tumori maligni vengono diagnosticati agli uomini, rispetto al 45% diagnosticato alle donne: "Le donne sono abituate a fare prevenzione per prendersi cura della propria salute, gli uomini, invece, manifestano sempre maggiore resistenza verso le attività di prevenzione delle patologie strettamente maschili – commenta Paolo Pronzato, coordinatore del Diar Oncoematologico di Alisa – patologie che, se trascurate possono portare complicanze o diventare difficili da trattare, soprattutto se in fase avanzata. Sul fronte della cura, possiamo dire che le terapie locali sono sempre meno invasive e le eventuali terapie oncologiche sempre più personalizzate".

 

 

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